venerdì 8 aprile 2011

Online Gorizia

Prestigiosa nomina per la dirigente cosentina ai vertici bancari

Carime, Carci Greco alla vice presidenza

8 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rosamaria Greco

“La nomina della professoressa Ermanna Carci Greco a Vicepresidente e componente del Comitato Esecutivo di Banca Carime rappresenta un fatto di straordinaria rilevanza per un Istituto di Credito che riveste un ruolo importante per l’economia del Paese, del Mezzogiorno e della Calabria”. E’ quanto ha affermato il Presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio, dopo aver appreso la notizia delle nomine effettuate nei giorni scorsi dall’Assemblea ordinaria di Banca Carime. “E’ una scelta –ha proseguito l’on. Oliverio- che premia le qualità e le competenze affermate negli importanti ruoli che hanno caratterizzato l’impegno istituzionale ed amministrativo della professoressa Carci Greco e che sono state portate avanti sempre con grande rigore morale, capacità e passione”. “La sua nomina -ha concluso il Presidente della Provincia di Cosenza- ci riempie di gioia e di orgoglio perché premia una donna figlia della nostra terra, particolarmente legata alla sua crescita e al suo sviluppo”. La professoressa Ermanna Carci Greco è laureata in Lingue e Istituzioni Europee, già Assessore Regionale al Dipartimento per lo Sviluppo Economico, Consigliere d'Amministrazione della Fondazione Carical, Consigliere della Camera di Commercio di Cosenza, Rappresentante regionale del Credito per la Regione Calabria nominata dall'Abi, Consigliere di amministrazione di Centrobanca s.p.a. Milano gruppo Ubi banca, Presidente Fincalabra finanziaria regionale in rappresentanza di Banca Carime. Attualmente è Consigliere di amministrazione di Banca Carime.

A fianco dell’impresa Tramontana di Vibo Valentia costretta al fallimento

Cna parte civile in un processo per usura

8 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Giovanna Fronte

“Per la prima volta in Calabria un’associazione riesce a raggiungere l’obiettivo di farsi parte civile – spiega Giovanni Cugliari, presidente della Cna di Vibo Valentia -. Il tribunale ci ha riconosciuto parte lesa, danneggiata da un comportamento che ha frustrato il nostro obiettivo di tutelare un’impresa”. La Cna di Vibo Valentia dice no al pizzo e si schiera per la prima volta al fianco di un suo iscritto in un processo per usura. L’importanza di non sentirsi soli. Cugliari lo sottolinea spesso. “In un territorio che non cresce, dove il sistema creditizio non funziona, il rischio di cadere nelle mani degli usurai è altissimo”. Per questo, oltre al coraggio di chi denuncia, serve quello di chi condivide. “Il nostro ruolo non si ferma ai servizi offerti, volevamo dimostrare di essere accanto ai nostri iscritti anche in momenti così difficili”. La vicenda è quella della falegnameria di Michele Tramontana che, schiacciata dai prestiti e da tassi d’interesse sempre più elevati, alla fine ha dovuto dichiarare il fallimento. “Si tratta di un danno non solo per l’impresa - sottolinea Cugliari – ma per l’intero sistema produttivo e per quella tradizione artigianale, che ora rischia di perdersi, capace di esportare il buon nome della Calabria all’estero e in Italia”. Costituirsi parte civile per mandare un messaggio agli artigiani e ai piccoli imprenditori, “potenzialmente tutti a rischio usura”. “Qui il coraggio serve non solo per denunciare, ma anche per fare impresa – ricorda il presidente della Cna –. I tassi di interesse sono più alti che al Nord, ma a differenza del Nord mancano le infrastrutture e quindi i costi di gestione sono più alti. Dipendiamo dagli altri per le materie prime e i ritardi di pagamenti, così come le difficoltà del sistema creditizio, qui hanno effetti più devastanti”. “Dobbiamo scegliere se consegnare ai nostri figli un territorio malato o se vogliamo cambiarlo – conclude Cugliari -. Noi abbiamo scelto di stare accanto agli artigiani e ai piccoli imprenditori, il filo che lega il nostro paese”.

Dibattito accesso sulla scelta del network televisivo

Mediaset, via le anime giapponesi

8 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Federica Orsida

Dopo aver cambiato la fascia del mattino sospendendo gli episodi di “Una mamma per amica”, Italia Uno progetta altri cambiamenti nelle fasce pomeridiane: via “Naruto” e “Sailor moon” in favore di sit com e telefilm, causa del cambio lo share troppo basso, le anime giapponesi dal 17 aprile in poi saranno trasmesse solo sul digitale terrestre. La notizia ha fatto rapidamente il giro della rete e la protesta monta. Centinaia e centinaia di fans delle anime giapponesi protestano e inviano tantissime email alla Mediaset chiedendogli di rivedere la loro decisone. Share troppo basso dicono? Sia “Sailor moon” che “Naruto” vanno avanti da mesi, perché sospenderli proprio ora, che tra l’altro dovrebbe essere trasmessa la quinta serie di “Sailor moon”, serie parecchio giudicata male per i personaggi reputati ambigui che da uomini si trasformano e diventano donne, (nel 1996 la serie fu accusata da noti psicologi di condurre i ragazzi sulla strada dell’omosessualità e dei travestiti), e non prima? La share è sceso di colpo? O gli ascolti sono sempre stati quelli? Tante persone alle ore 15:50 si siedono davanti alla televisione e guardano le anime. Vedremo come si comporterà la Mediaset dinanzi a questa singolare protesta e se terrà conto dei desideri dei suoi telespettatori o penserà solo agli ascolti.

La Capitaneria di Porto dirama nuove regole

Gioia Tauro, pesca sportiva si cambia

8 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Pasquale Patamia

L’anno 2011 potrà essere ricordato, dagli addetti ai lavori, come l’anno della riforma della pesca non professionale, nel quale sarà costituito un sistema di regole coerenti per tutelare gli ecosistemi marini e al contempo generare grandi opportunità di integrare il turismo e l’uso ricreativo in mare. Il provvedimento, come spiega in una nota il Comandante della Capitaneria di Porto di Gioia Tauro, il Capitano di Fregata Giuseppe Andronaco, che entrerà in vigore dal primo maggio, ha come fine principale quello di promuovere la rivelazione della consistenza della pesca sportiva e ricreativa, alla stregua di quanto avviene con la pesca professionale. “Infatti, il decreto Mipaaf del 6 dicembre 2010 - tiene a precisare il Comandante Andronaco - prevede che chiunque eserciti l’attività di pesca sia in possesso di una tessera nominale nel quale sono contenute alcune semplici informazioni come le generalità, il tipo di pesca praticata (terra, bordo, subacquea), la Regione in cui si pratica l’attività, attrezzature utilizzate (dalla canna alla lenza a mano, ai filaccioni, ai palamiti, alle nasse, etc). Tesserarsi è molto semplice, veloce e totalmente gratuito e può essere fatto in maniera diretta. Basta collegarsi al sito web del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali -www.politicheagricole.gov.it - e andare nell’apposita sezione “Pesca sportiva, permesso gratuito”. Per coloro che non hanno la possibilità di tesserarsi direttamente, possono farne richiesta all’ufficio pesca della Capitaneria di Porto di Gioia Tauro, anche tramite l’associazione di pesca sportiva alla quale eventualmente si è iscritti, dal lunedì al venerdì, dalle ore 10:00 alle ore 12:00 ed il martedì e il giovedì anche dalle ore 15:00 alle ore 17:00”. L’attestato della avvenuta comunicazione fungerà da titolo per l’esercizio dell’attività di pesca ed eviterà di incorrere in eventuali sanzioni. Coloro che, soggetti a controlli, non hanno effettuato la comunicazione, avranno tempo dieci giorni per svolgere gli adempimenti previsti. La Capitaneria di Porto di Gioia Tauro, sempre attenta alla salvaguardia e alla tutela del mare, resta sempre disponibile per fornire all’utenza tutte le informazioni necessarie, nel ricordare che la pesca sportiva e ricreativa consentono la cattura di un massimo complessivo di 5 chili di pescato e che le prede non possono essere vendute, tiene a precisare che i pescatori sportivi trovati sprovvisti della comunicazione obbligatoria saranno obbligati a sospendere la pratica della pesca e, dopo aver regolarizzata la propria posizione, dovranno esibire la comunicazione all’Autorità che ha proceduto al controllo.

Approvato un ordine del giorno presentato dalla Presidente Masini

Reggio Emilia, Provincia contro il nucleare

8 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rosamaria Greco

La Provincia di Reggio Emilia in prima linea contro il nucleare grazie ad un ordine del giorno, presentato dalla presidente Sonia Masini, approvato a maggioranza (favorevoli Pd, Idv e Rifondazione, astenuto Udc, contrari PdL, FLI e Lega Nord) nella seduta del consiglio provinciale presieduta da Gianluca Chierici. L’iniziativa prende spunto da un ordine del giorno approvato dal Consiglio provinciale il 28 ottobre scorso. In quella occasione il consiglio, con il voto di Pd, Idv e Rifondazione comunista, aveva richiesto un “impegno della presidente e della Giunta a dichiarare Reggio Emilia “Provincia denuclearizzata”, quindi a rifiutare gli eventuali incentivi statali per la costruzione di centrali nucleari sul territorio provinciale; a fare in modo che sul territorio reggiano non vi siano stoccaggi di scorie nucleari ed ad evitare il transito sul nostro territorio di veicoli trasportanti materiale fissile e scorie radioattive”. L’ordine del giorno approvato ieri impegna quindi la Provincia “ad impedire la realizzazione di centrali nucleari sul territorio di Reggio Emilia; a provvedere all’installazione di cartellonistica stradale per comunicare ed affermare concretamente la volontà di definirsi “territorio denuclearizzato” e sensibilizzare i cittadini a prenderne coscienza; ad aderire al Coordinamento territoriale antinucleare promosso dal Comune di Viadana e da altri Comuni della Bassa mantovana, reggiana e parmense con l’obiettivo di contrastare ogni progetto teso alla realizzazione di una centrale a Viadana, luogo pericolosamente vicino al territorio reggiano”. Non solo: “La Provincia intende anche definire impegni concreti a favore del risparmio e dell’efficienza energetici quale prime azioni da attuare per diminuire i consumi, quindi prevedere e sostenere lo sviluppo delle energie rinnovabili sul territorio provinciale a soddisfacimento del nostro fabbisogno". Da qui, l’invito anche al Governo perché le risorse previste per il nucleare vengano trasformate in incentivi a favore dello sviluppo delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico. Contestualmente è stato approvato (favorevoli Pd, Idv e Rifondazione, astenuti Udc e Fli, contrari PdL e Lega Nord) un ordine del giorno correlato, presentato dal capogruppo di Rifondazione Comunista Alberto Ferrigno, sulla scelta del Governo di non accorpare le elezioni amministrative con il referendum: "Tale scelta - si legge nel documento - graverà sulle casse dello Stato per 400 milioni di euro. Il Consiglio esprime quindi profondo rammarico per una scelta che intende in questo modo impedire il raggiungimento del quorum e impegna quindi la Giunta a favorire un dibattito pubblico ed iniziative finalizzate a sensibilizzare l'opinione pubblica su temi importanti come quella sulla necessità di archiviare la scelta nuclearista del Governo Berlusconi anche attraverso la vittoria sul referendum". La presidente Sonia Masini ha aperto il dibattito rimarcando l'opportunità di affrontare il tema in questo momento: "Noi ci siamo già espressi con un ordine del giorno dell’Idv approvato dal Consiglio. Oggi noi ribadiamo quegli impegni e vorremmo aggiungere, vista l’indicazione che arriva da più parti del nucleare come fonte di grande pericolo, che è quanto mai necessario avere un pronunciamento molto chiaro dei vari livelli di governo. Dobbiamo trovare tutte le strade alternative possibili. Abbiamo di fronte anche il tema del risparmio - ha aggiunto la Presidente - e di una visione eccessivamente consumistica della nostra società. Dovremmo pensare a un modello differente di consumo. Sul risparmio energetico c’è un ritardo incredibile di tutti. Le energie alternative richiedono un ulteriore sviluppo, occorre quindi ripristinare gli incentivi. Facciamo un ragionamento serio anche su questo". Netto il dissenso del capogruppo del PdL Giuseppe Pagliani: "Possibile che ogni volta che succede qualcosa si rialzino i proclamatori della disinformazione. La Presidente dimentica un aspetto fondamentale: noi compriamo l'energia nucleare dalla Francia. L’Italia senza energia nucleare sarebbe un paese obbligato a razionalizzare le fonti di energia. E se succede qualcosa in Francia in poche ore abbiamo la nube sopra di noi. Basta quindi raccontare bugie. Siamo di fronte a un ordine del giorno che fa ridere. Non possiamo dichiarare guerra a regole che sono mondiali. Questo documento è carta straccia". Toni analoghi anche dal consigliere della Lega Nord Paolo Roggero: "Sull’onda dell’emotività possiamo dire di tutto, ma siamo di fronte a un fatto devastante, che non può essere utilizzato come motivazione contraria. Siamo invece d'accordo sull’utilizzo di energie alternative, è chiaro che si tratta di un percorso non semplice e neppure breve. Quindi è necessario fare anche altre valutazioni. Mi domando poi fino a che punto sia possibile bloccare il transito di mezzi, come si legge nel documento, se questo non è possibile è ora di smetterla di fare i proclami. Trovo poi la dislocazione dei cartelli di una banalità e di un cattivo gusto incredibile, lo trovo davvero un atteggiamento da paesani. Le cose vanno affrontate in modo programmatico, preclusione e rifiuto dovrebbero essere lasciate da parte". Emanuele Magnani, capogruppo dell'Idv, ha giudicato "seccante riprendere in mano un tema su cui i cittadini si erano già pronunciati con un referendum: "Noi siamo tornati in piazza per raccogliere le firme, ne abbiamo raccolti 2 milioni, adesso staremo a vedere. Voteremo convintamente a favore dell’ordine del giorno della presidente". Stefano Tombari, capogruppo della Lega Nord, evidenzia che "siamo in presenza di una moratoria di 12 mesi da parte del Governo. Non mi piace questo sistema di attendere con ansia tragedie, stiamo facendo dello sciacallaggio. La moratoria esiste perché i temi sono da approfondire. Il governo sta facendo valutazioni, perché quindi presentare un ordine del giorno di questo tipo in questo momento, e fare anche campagna elettorale per un referendum? Mi sembra anche di intravvedere dei deliri di onnipotenza: il pianeta che segue le indicazione del piano energetico provinciale". Sul concetto del risparmio è intervenuto anche il consigliere del Pdl Avio Manfredotti: "Siamo un paese manifatturiero, abbiamo bisogno di energia, dove l’andiamo a prendere altrimenti? Un piano provinciale deve essere attivato sia sulla produzione sia sul contenimento di consumi e sprechi. Per questo credo che la Provincia debba far comparire la bacinizzazione del Po e la diga di Vetto. Niente eolico e fotovoltaico in montagna e in riva al Po. Questo documento è davvero inefficacie e privo di contenuti". Il capogruppo di Rifondazione Alberto Ferrigno ha invece rilevato l'arretratezza dell'Italia sul tema energetico: "Noi in Italia siamo molto indietro. A me dispiace che sia rimasta solo l’italia a ribadire la necessità di rincorrere il nucleare. Credo quindi che abbia fatto bene la Presidente a riproporre il tema. C’è infatti chi continua a riproporre macchine di morte, e chi invece pensa che si possa fare a meno. Dire no al nucleare deve per forza portare con se anche un ripensamento del nostro modello di sviluppo". "Credo che il Governo sul nucleare si sia comportato responsabilmente - ha affermato Tommaso Lombardini, capogruppo di FLI -. La moratoria è infatti una decisione che non si poteva non prendere. E’ facile veicolare le paure della gente all’indomani di tragedie come quella del Giappone. Fate attenzione a cavalcare il sentimento popolare, guardate che cosa è successo con l’abolizione delle preferenze. Io sono tendenzialmente favorevole al nucleare, soprattutto perché non vedo alternative percorribili. Da sempre importiamo energia dalla Francia e mantenendo rapporti con Libia e ex Unione Sovietica per gli approvvigionamenti energetici. L’indipendenza è una chimera. Si tratta di un tema che va affrontato in modo non ideologico da entrambe le parti, due visioni manichee come quelle che si sono delineate oggi non fanno bene a nessuno". "Il tema di oggi è planetario - ha esordito Mario Poli, capogruppo dell'Udc - Per ragionare di nucleare si o no bisognerebbe anche aprire un dibattito sugli armamenti. Per questo penso che oggi stiamo discutendo di un documento che è poco produttivo. L'aspetto positivo della situazione attuale è la moratoria di un anno, che ci serve per valutare eventuali soluzioni alternative. Pensiamo a una strategia che possa arrivare alla dismissione del nucleare, ma dobbiamo trovare delle alternative percorribili. Sforzo che dovremmo fare è quello, ma è evidente che si fa fatica nelle quantità, serve tempo. Il testo dell'ordine del giorno però non mi convince, ci sono passaggi desueti e vecchia maniera, come la dislocazione dei cartelli. È convincente invece ciò che ha detto la presidente sul risparmio energetico, è lì che dobbiamo intervenire, ma non è un problema facile, ne che si risolve a Reggio Emilia". Secondo il consigliere Pd Marcello Stecco "le ragioni della nostra scelta sono state chiarite dalla presidente. Non voglio aggiungere molto dal punto di vista generale, se non un aspetto su cui credo sia opportuno confrontarci. Credo che in Italia sia largamente sottovalutato che l’energia più grande naturale è quella del sole. Su questo almeno riflettiamo". La presidente Masini, nelle sue conclusioni, ha rilevato come di fronte a un Governo che decide una moratorio, a dei governatori di centro destra che rifiutano le centrali sul proprio territorio "abbiamo in consiglio provinciale difensori strenui del nucleare. Il nostro ordine del giorno è vero e sincero, esprimiamo un’opinione e chiediamo di essere ascoltati".

L’assessore Ruggia contro il disegno di legge per l’abolizione della XII Disposizione che vieta la riorganizzazione del Partito Nazionale Fascista

La Spezia, attenzione ai rigurgiti fascisti

8 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Antonio Nesci

In merito al disegno di Legge che consentirebbe di abolire la XII Disposizione transitoria che vieta la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del partito fascista presentato nei giorni scorsi in parlamento, l’assessore Cristiano Ruggia dichiara quanto segue. “La città della Spezia, medaglia d’oro al merito civile per Exodus e capoluogo della provincia medaglia d’oro al valor militare per attività partigiana non può esimersi dal condannare la proposta dell’incredibile disegno di legge per l’eliminazione del divieto di ricostituzione del Partito Nazionale Fascista. Forse vale la pena ricordare che il Pnf ha portato l’Italia alla Seconda Guerra Mondiale che ha causato la morte di più di 400.000 connazionali. Ha abolito, inoltre, la libertà di stampa, i sindacati e i partiti politici, ha segregato e ucciso gli oppositori e ha promulgando le leggi razziali. Insomma abbastanza per giustificare quanto attualmente è previsto dalla Costituzione Italiana che è compiutamente antifascista”.

Accontentato in maniera macabra il Senatur

Immigrati fuori dalle ball affondati in mare

8 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Filippo Stirparo

Sono già fuori dalle ball trecento essere umani Senatur, il mare li ha inghiottiti, vite umane partiti per l’avventura della speranza, in cerca di aiuto. 300 morti. Quante mamme, mogli e figli piangono i loro cari, eppure si ha il coraggio di scrivere sui giornali, notizie come questa: “Questa notte c’è stata una tragedia, al largo di Lampedusa: un barcone è affondato, 20 le vittime e più di 250 sono i dispersi - Peccato, troppi sono vivi”. Non vi rimane che l’arma di Giuda per voi che non avete cuore. Essere umani che muoiono, fratelli che soffrono e sperano. Il Ministro dell’Interno Roberto Maroni a Porta a Porta dichiara. “Noi diamo l’accoglienza, è giusto che sia così. Le Regioni cedono, decidono di accettarli e da Cala Pisana è salpata la nave Flaminia con a bordo alcuni centinaia di migrati. L’imbarcazione approderà a Catania e poi a Livorno, per cui con questo trasferimento nell’isola restano soltanto alcune decine di migrati”. Bossi continua con “Mandateli fuori dalle ball”. Alla Camera dei Deputati scoppia la bagarre, un cartello di Idv taccia come “assassino” Maroni. La Francia sbarra le frontiere eppure aveva deciso di concedere il permesso temporaneo ai tunisini. “Ci vuole aiuto Europeo” dice Napolitano che auspica “comportamenti coerenti e solidali”. Speriamo tanto per questi fratelli, che da questo incontro venga fuori una soluzione di aiuto o sappiamo essere presenti solo per apparire quando altrove avvengono disastri di vario genere, sempre i primi ad arrivare con aerei e navi carichi di quello che necessita?

I Musica Viva per l’inaugurazione di piazzetta Colao

Vibo Valentia, festa per la rinnovata piazza

8 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rino Logiacco

Domani alle ore 19:00 il sindaco di Vibo Valentia Nicola D'Agostino e l'Assessore ai Lavori Pubblici Giorgio Modafferi, inaugureranno piazzetta Colao di fronte il Liceo Artistico di Vibo Valentia. Per l'occasione è prevista l'esibizione dei "Musica Viva" che, a partire dalle ore 18:00, allieterà i cittadini proponendo un repertorio di musica leggera italiana ed internazionale. I cittadini potranno, inoltre, visionare i progetti realizzati nell'ambito del Concorso di Idee per la riqualificazione della piazza Fleming. Anche gli studenti del Liceo Artistico, esporranno, in occasione dell'inaugurazione di Piazzetta Colao, le proprie creazioni.

Al de’ Servi entusiasmo per la rappresentazione della commedia al femminile

Roma, addio teatrale al nubilato

8 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Elvia Gregorace

Michela Andreozzi, Elena Arvigo, Emy Bergamo, Brenda Lodigiani e Denny Mendez sono protagoniste di una commediola, tutta al femminile, in scena fino al 17 aprile presso il Teatro de’ Servi, dirette da Francesco Apolloni. Il pretesto dà il titolo allo spettacolo. Da un addio al nubilato fuoriescono 4 personalità completamente diverse in un’età compresa tra i 28 ed i 35 anni, in cui ognuna di loro è ancora alla ricerca della propria identità, in una società in cui non esiste l’uomo perfetto ed il cosiddetto sesso debole finisce sempre al parlare del sesso forte col proprio sesso, ma con nessun risultato. Non preoccupatevi, le donne, anche quelle deluse, hanno sempre un’alternativa a portata di mano. Lo spettacolo è grazioso, ma non entusiasmante, le parti recitate più riflessive poco credibili e , talvolta, quelle comiche un po’ esagerate. La Mendez si difende bene, anche Michela Andreozzi che durante i suoi orgasmi dialettali fa ridere il pubblico ( magari ne ha avuti più di quanto ci faccia credere), sebbene nel grande e piccolo schermo renda di più. Ci auguriamo di assistere ad altri ruoli di Emy Bergamo, non solo accenti romani, ma personaggi un po’ più diversi. Il pubblico è apparso entusiasta.

Operazione dei Carabinieri del centro del Vibonese

Maierato, sequestrate 550 pecore irregolari

8 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rino Logiacco

E’ di 550 ovini il bilancio del sequestro operato Carabinieri della Stazione di Maierato (VV) e dal Nas di Catanzaro. I militari dell’Arma hanno ispezionato due grandi allevamenti di ovini nel comune di Maierato scoprendo come molte delle centinaia di capi presenti fossero sprovvisti di auricolare identificativa che consentisse di tracciarne la provenienza. Un esame dei registri delle ditte ha anche permesso di accertare come la documentazione obbligatoria non fosse minimamente aggiornata. E’ stato disposto il sequestro di tutti gli animali, del valore di oltre 110 mila euro e l'avvio delle comunicazioni alle autorità sanitarie al fine di verificare la provenienza e, soprattutto, lo stato di salute di tutti gli animali.

La Croce Rossa impegnata sul territorio messinese

Saponara, domenica monitoraggio salute

8 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Enrico Casale

Domenica 10 aprile 2011, a Saponara (ME), il Comitato Provinciale di Messina della Croce Rossa Italiana attiverà, in piazza “Vespri Siciliani” (di fronte la Chiesa “S. Domenico”), dalle ore 08:30 alle ore 12:00, un servizio di “Monitoraggio della Salute”. Obiettivo dell’attività, organizzata di Francesca Stagno d’Alcontres (Commissario del Comitato Provinciale di Messina della Croce Rossa Italiana), la possibilità per la cittadinanza di fruire della consulenza di medici specialisti di settore. In particolare, nelle strutture modulari saranno disponibili una serie di ambulatori: consulenza chirurgica, ortopedia, tumori cutanei, senologia, odontoiatria, psicologia della nutrizione, dietologia, valutazione della memoria e analisi cliniche (glicemia, colesterolo e trigliceridi). Continua nell’anno 2011 la campagna di sensibilizzazione per la donazione del sangue. Sarà, infatti, promossa la donazione volontaria quale gesto importante e fondamentale per far sì che tante persone continuino a vivere o possano vivere meglio. La Croce Rossa Italiana ha iniziato a occuparsi della donazione del sangue nell'immediato dopoguerra per dare il proprio contributo alla soluzione del grave problema della carenza di sangue nel nostro Paese, mediante la creazione di gruppi donatori organizzati. La Componente “Donatori Sangue”, agendo in tutti i luoghi di aggregazione e con interventi rivolti ai singoli cittadini, contribuisce all'evoluzione del sistema trasfusionale italiano in stretto contatto con le Istituzioni. Il personale del Corpo Militare, delle Infermiere Volontarie, dei Donatori Sangue, dei Pionieri e dei Volontari del Soccorso della Croce Rossa Italiana fornirà l’assistenza e il supporto specialistico. L’Associazione per il “Supporto e la Ricerca sull’Alzheimer e le Demenze” (Ariad) attiverà l’ambulatorio di “Valutazione della Memoria” dove saranno presenti i medici e gli specialisti di settore dei nuclei “Prevenzione” e “Ascolto e Consulenza” per fornire informazioni sulle patologie della Demenza e dell’Alzheimer e provvedere alla somministrazione di test per la valutazione della memoria.

La forza educativa del celeberrimo “C’era una volta…”

Fiabe, insegnamenti non solo per i bambini

8 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Laura Adornato

Quante volte abbiamo sognato mentre ci raccontavano una fiaba? Tante, tantissime, anche se, non lo ricordiamo più. I personaggi, le situazioni ed i fantastici paesaggi delle fiabe prendevano forma dentro la nostra mente e diventavano reali,andando a soddisfare il nostro bisogno di immaginazione e di avventura. Le fiabe non erano per noi semplici racconti,erano qualcosa di molto più profondo, legate al nostro pensiero mitico e fantastico; queste come per magia, accendevano in noi le luci delle immaginazioni e dei sogni. Oggi, nel mondo degli adulti, il “significato” e la “importanza” delle fiabe è spesso frainteso o sottovalutato; l’adulto “pensa” che le fiabe siano utili solo ai bambini, pertanto, si limitano a leggerle ai loro figli, senza riservare troppo interesse ai messaggi che queste contengono; e poi non appena questi crescono, le fiabe non più utili, vengono portate in soffitta. Questo atteggiamento comune verso la fiaba è fortemente riduttivo nei confronti del loro “significato”; le fiabe ci offrono la possibilità di leggere, all’interno di ogni racconto, dei diversi percorsi di vita che celano importanti tracce di quello che è stato il cammino dell’umanità, dei problemi, delle difficoltà e delle ingiustizie in cui si è imbattuta e del modo in cui le persone, (i personaggi), coinvolte hanno affrontato e spesso, superato le loro fasi più difficili. Le fiabe sono preziose perle di saggezza che possono aiutare bambini ed adulti a crescere in maniera equilibrata, trovando il significato e le giuste motivazioni del quotidiano vivere. La fiaba svolge un’azione importantissima nei bambini poiché, attraverso la descrizione dei personaggi di una fiaba e delle loro azioni,essa può essere il sottile filo di Arianna che li accompagna nella comprensione di ciò che gli accade dentro e che,giorno dopo giorno,può contribuire a favorire la loro crescita armonica in tutti i suoi aspetti (emotivo, affettivo, cognitivo, linguistico, sociale,ecc.). Negli adulti può essere altrettanto utile ed importante perché attraverso la fiaba una persona adulta può provare a recuperare significati che non erano stati interamente compresi. Le fiabe creano e risolvono situazioni di paura,di inadeguatezza,di solitudine,di mancanza di autostima;dunque esse non sono solo “cose per bambini”,in quanto hanno veramente il potere di modificare i processi mentali di chi le produce e,di conseguenza,anche quello di ripristinare quei circuiti di disagio che il nostro corpo è costretto a manifestare. Le fiabe popolari,tramandate dall’origine dei tempi ,recano con sé la possibilità di far comprendere quanto siano importanti i sentimenti;esse,proprio perché sono racconti popolari si sono via,via arricchiti e raffinati nel corso del tempo,ogni generazione ha aggiunto nuove perle della propria esperienza e questo rende la fiaba sempre “attuale” e,proprio per questo,utilissima anche alle nuove generazioni. La fiaba propone un’elaborazione psicologica degli eventi,stimolando la crescita,diversamente da quella che propone la televisione,la quale offre prodotti “prestabiliti” con soluzioni finali già programmate, su cui il bambino non può intervenire con la sua fantasia. Inoltre la fiaba,dal momento che viene raccontata o letta permette al bambino di soffermarsi su tutti i punti particolarmente interessanti,richiedendo un’elaborazione personale degli eventi che aiuteranno il bambino a superare i passaggi verso una crescita più serena. Dunque le fiabe possiedono così un vero e proprio bagaglio ricco di sfaccettature a livello pedagogico e di interpretazione psicologica;esse rappresentano un patrimonio estremamente importante per noi e per i nostri bambini ,abituati a vivere in un’era tecnologica,dove altri strumenti tendono a soppiantare questa fantastica dimensione che ci arriva intatta dal nostro passato. Per cui bambini,genitori e nonni, leggete le fiabe!

A Soriano C. (VV) la presentazione del libro sulla criminalità organizzata

Osso, Mastrosso e Caracagnosso mafia

8 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Filippo Stirparo

Titolo bizzarro dice Carlo Gallucci conduttore della rubrica “La Lettura” di Canale 5, intervistando Enzo Ciconte, autore del libro che porta il titolo di “Osso, Mastrosso, Caracagnosso”. L’autore magistralmente spiega il perché di quel titolo e desume il significato e la storia che questo volume, racconta e parla dei tre cavalieri che arrivati dalla Spagna hanno dettato le regole della Mafia, Camorra e Ndrangheta, regole tutt’ora valide, attualissimi. Ma ci renderemo meglio conto quando sfoglieremo l’interessante volume che verrà presentato a Soriano Calabro (VV) venerdì 15 aprile alle ore 18:00, presso l’aula consiliare del Comune dove interverranno il senatore Francesco Forgione, già Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia; Giuseppe Pignatone, Procuratore Capo Procura della Repubblica di Reggio Calabria; Michele Prestipino, Procuratore Aggiunto della Procura della Repubblica di Reggio Calabria; Fulvio Librandi del Museo della 'ndrangheta di Reggio Calabria; il sindaco di Soriano Francesco Bartone. A coordinare i lavori Giuseppe De Pace. All’Autore dal quotidianowww.laprimapagina.it un in bocca al lupo per il suo interessante lavoro letterario.

Esclusiva Laprimapagina. A Locorotondo si sono tenute le semifinali della dodicesima kermesse canora. Finali nei giorni 1,2 e 3 luglio

Martina Franca, i finalisti di bimbi Sotto le Stelle

Roberta

8 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Antonio Nesci

Si terrà venerdì 1 luglio 2011 a Martina Franca (TA) la sezione Bambini del concorso canoro nazionale per giovani emergenti “Sotto le Stelle”. La prestigiosa kermesse è già entrata nel vivo con la semifinale tenutasi a Locorotondo (BA) dedicata ai più piccoli. Su tantissimi concorrenti provenienti da tutta Italia, durissimo ed arduo il compito della giuria tecnica che ha individuato i seguenti finalisti:

Leonardo Di Fanco

Alessia Trombetta

Giada Cosenza

Roberta Poli

Daniele Dato

Giuseppe di Bari

The Lice

Alessia Palmieri

Nicola Cardinale

Doriana Greco

Giovanna Nisi

Sabrina Palmisano

Ilaria Seminara

Emanuele Colavito

Alessia Siclari

Martina Picone

Daniela Marinò

Giulio Trombetta

Marika Laterza

Valeria Ambrosio

Intanto dallo staff fanno sapere che l’Art Director Mario Greco ha programmato uno “Stage di Canto” di Roberta Faccani (cantautrice, attrice, produttrice ed ex voce dei Matia Bazar) con classi a numero chiuso per il 6 e 7 maggio 2011 presso l’Auditorium del Comune di Marina Franca (TA). Per chi volesse partecipare basta contattare il 368 7218327. Il programma generale prevede: elementi di foniatria; esempi dei vari “registri” vocali per poter cantare lo stesso brano con una impostazione tecnica ed espressiva differente; respirazione e defaticamento pre e post performance; accenni alla medicina alternativa per le patologie vocali; differenze stilistiche tra il canto e l’interpretazione nella musica leggera e nel musical; ascolto analisi e memorizzazione veloce di un brano nella sua struttura; tecnica microfonica live e in studio, elementi di portamento “on stage”; suggerimenti per affrontare un provino; performance “live” dell’allievo (su base cd a sua scelta). Non resta che partecipare e per avere maggiori informazioni cliccare sul logo Sotto le Stelle presenta nella nostra homepage.

Internazionale d’arte cinematografica digitale

Imperia, incantati dal Video Festival

8 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rino Logiacco

Il Video Festival Imperia nasce nel 2006 da una idea dell’attuale Direttore Artistico, Fiorenzo Runco con l’intenzione di dotare Imperia e la sua Provincia di un evento culturale innovativo capace di coinvolgere autori di video produzioni amatoriali delle vicine località del Ponente Ligure. Contrariamente a tutte le previsioni anche più ottimistiche, la manifestazione, che durava inizialmente 3 giorni, ha assunto fin dalla sua prima edizione una connotazione a carattere nazionale con l’adesione di un rilevante numero di autori divisi in più sezioni competitive. Di notevole supporto al Video festival è il sito internet ufficiale (http://www.videofestivalimperia.org/) che, grazie al lavoro di divulgazione della redazione, nel volgere di pochi anni ha raggiunto il vertice assoluto delle classifiche di Google su circa 200 milioni di risultati in tutto il mondo. Sull’onda del successo del primo anno, è stata organizzata una seconda edizione di quattro giorni aprendo anche ai professionisti e alle opere internazionali, ampliando ulteriormente le sezioni competitive e organizzandole in vere e proprie categorie. Il sito internet è stato integrato con una versione interamente in lingua inglese ed è stata istituita la figura del Responsabile per le Relazioni Internazionali. Il successo non si è fatto attendere: Video Festival Imperia ha quasi raddoppiato il numero delle opere in competizione, distribuendo 24 premi durante una serata affollatissima di pubblico e autori provenienti da tutta Italia e dall’estero. La seconda edizione ha inoltre visto nascere il “Silver Frame”, il simbolo che caratterizzerà tutte le future edizioni. Realizzato su disegno esclusivo, è stato da subito molto apprezzato. Un concorso grafico, ideato nel corso delle ultime edizioni, ha inoltre offerto al Video Festival Imperia la possibilità di dotarsi sempre di un nuovo logo scelto tra quelli partecipanti alla coinvolgente iniziativa. La giuria ha decretato vincitore, per l’edizione 2011, il lavoro presentato da Beatrice Cinelli e Giacomo Belluomini di Lucca. Tra gli organizzatori è sempre stata chiara l’esigenza di allargare gli orizzonti del Festival. Sono stati aggiunti appuntamenti extra che hanno riempito e completato le giornate dedicate alla manifestazione. Nel corso degli anni sono stati organizzati eventi collaterali molto interessanti, seguiti anche dalle scuole, ai quali hanno preso parte, in qualità di relatori, personaggi di spicco del settore. Questa attività ha fatto guadagnare al Festival ambite recensioni e patrocini di elevato valore, su tutti, quello dell’Unesco che ha censito il Video Festival Imperia tra i tredici Festival più importanti al mondo per l’impegno profuso nella “Salvaguardia, Tutela e Diffusione delle Diversità Culturali”.

Alla presenza del Sindaco di Imperia Paolo Strescino, dell'Assessere alla Cultura, Claudio Baudena, del funzionario dell'Assessorato alle Manifestazioni della Provincia ligure Stefano Lungo, del Dirigente Scolastico provinciale Franca Rambaldi, del discografico Stefano Senardi, del Direttore Artistico Fiorenzo Runco è stata presentata oggi presso la Sala Giunta del Comune di Imperia, la 6a edizione del Video Festival Imperia. All'appuntamento hanno preso parte anche il funzionario della Confesercenti, Piero De Negri, la dottoressa Olivia Faccio in rappresentanza di Coop Liguria, Anna Boriasco a nome del centro Edile Imperiese, aziende queste ultime che, assieme ad altre sostengono l'iniziativa. Il sindaco Strescino ha messo in evidenza la crescita qualitativa fatta registrare dal Video Festival nel corso degli anni, crescita che ha portato la manifestazione ad elevarsi al ruolo di grande evento per la Città di Imperia e quindi meritevole di tutto il necessario sostegno da parte dell'amministrazione Comunale. Circa la location, il Sindaco Strescino ha ribadito che dalla prossima edizione, grazie ad un accordo con la Camera di Commercio, il Video Festival Imperia sarà ospitato presso l'Auditorium, di prossima inaugurazione, ubicato presso la nuova sede della Ccia. L'Assessore alla Cultura Claudio Baudena ha a sua volta parlato del Video Festival Imperia come di una manifestazione caratterizzante la città dal punto di vista non solo promozionale, ma anche culturale, la cui crescita è evidenziata dalla sempre più massiccia presenza di adesioni. Da parte sua il funzionario dell'Ufficio Manifestazioni della Provincia Stefano Lungo ha ribadito quanto la Provincia di Imperia abbia subito creduto in questo appuntamento che vanta enormi potenzialità sia dal punto di vista dell'offerta culturale che turistica. Il VfI, “Festival Internazionale d’Arte Cinematografica Digitale” torna, con l’edizione 2011 (12 -16 aprile), ancora più accattivante, ad occupare, per il sesto anno consecutivo, uno spazio predominante nel panorama degli appuntamenti culturali proposti dalla Città di Imperia. L’edizione di quest’anno si preannuncia vigorosa, appassionante e coinvolgente nonostante problemi determinati dalla incombente crisi economica e la carenza di adeguate sedi, ne abbiano, sino all'ultimo, messo in dubbio il suo svolgimento. Le cifre: 688 le opere iscritte e 83 quelle in concorso provenienti da 41 Nazioni: la maggiore affluenza di lavori è tuttavia italiana (sono rappresentate tutte e 20 le regioni italiane: un modo in più per celebrare, attraverso il Video Festival Imperia, i 150 anni dell’Unità d’Italia). Le opere saranno proiettate al pomeriggio presso il Centro Culturale Polivalente di piazza Duomo; la sera presso la Sala Eutropia del Polo Universitario Imperiese di via Nizza e potranno anche essere votate dal pubblico. Le categorie competitive: Professionisti, che parteciperanno nelle sezioni film, documentario e animazione; Internazionale (cortometraggi, documentari, animazione); Amatori che partecipano nella categoria a loro riservata suddivisa nelle sezioni lungometraggio, cortometraggio, documentario, animazione & grafica, fotografia digitale e scuole ed Explorer, con le sezioni documentario turistico e documentario naturalistico. Tanto cinema, ma non solo cinema, nell'edizione 2011 del Video Festival Imperia che a fianco della prestigiosa e autorevole rassegna di film in concorso propone quest'anno un denso programma di eventi collaterali ed un plateau di ospiti importanti. Ricco e variegato si presenta infatti il calendario degli eventi collaterali racchiusi in un contenitore dal titolo "Non solo Cinema". Al suo interno una conferenza a cura della Sanremo Cinema; gli incontri con Massimo Morini, Francesco Baccini e Stefano Senardi e la presentazione, in collaborazione con la Genova Liguria Film Commission, del documentario: "Finché penso vivo" della regista loanese Cinzia Bassani. Due saranno invece le iniziative speciali, entrambe in collaborazione con Confesercenti: il percorso Cine-Gastronomico denominato “Un piatto da Film”, coi ristoranti della città che proporranno, nei giorni del Festival, piatti tratti da film famosi e "Una vetrina da Film" con le vetrine degli esercizi commerciali della città addobbate in stile cinematografico e televisivo. Il Gran Gala del Video Festival Imperia chiuderà, la sera del 16 aprile la "settimana del cinema di Imperia". La cerimonia di premiazione che si svolgerà al Teatro Cavour, sarà allietata dagli interventi della Burlesque School Milano By Mitzi von Wolfgang. Nella "cinque giorni" del VfI stazionerà in città uno dei mezzi utilizzati dalla troupe di Overland, che ha preso parte alle mitiche spedizioni che hanno poi dato vita alla famosa serie televisiva trasmessa a partire dal 1996 su RaiUno. Capo spedizione di Overland è Beppe Tenti che sarà tra gli ospiti protagonisti della serata di sabato 16 aprile. Il Video Festival Imperia è un'iniziativa promossa da Officine Digitali in collaborazione col Comune di Imperia. La kermesse vanta il patrocinio dell'Unesco, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero dello Sviluppo Economico, del Ministero dei Beni e le Attività Culturali, della Regione Liguria e della Provincia di Imperia.

Il plauso dell’amministrazione comunale alle Forze dell’Ordine

Gioia Tauro, sicurezza in prima linea

8 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Pasquale Patamia

L’amministrazione comunale di Gioia Tauro (RC) esprime, in uno nota, il proprio plauso alle forze dell’ordine, Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza ed alla magistratura per le operazioni che hanno consentito di stroncare una fitta rete di delinquenza ramificata nel nostro territorio. “L’importanza di tale risultato è il segnale più significativo della concretezza dell’azione sul campo e della capacità investigativa delle forze dell’ordine sul nostro territorio. E’ fondamentale che territori delicati come il nostro siano interessati da azioni di bonifica dal traffico di droga e dalla criminalità in genere”. Lo scrive in una dichiarazione stampa il primo cittadino Renato Bellofiore che rileva l’impegno della sua sindacatura per diffondere la cultura della legalità e del rispetto dello Stato. “Anche in questa occasione rappresenta il proprio impegno a collaborare fattivamente alla definizione ed alla realizzazione di una “strategia della sicurezza” che sia sinergica a quelle delle forze dello Stato. Quello che sento il dovere di sottolineare è che quest’ultima operazione antidroga, guidata dal Capitano Ivan Boracchia e dal Tenente Gianluca Ceccagnoli dell’arma dei Carabinieri, ha trovato impulso nell’attività di denuncia portata avanti da alcuni cittadini che hanno sentito il dovere di collaborare con le forze dell’ordine. Questo rappresenta uno degli esempi più belli e significativi che partono da quella parte di Calabria onesta e speranzosa della quale troppo poco si parla”.

Mostra personale a cura di Fortunato Orazio Signorello

Catania, figurativo segnico della Nicolosi Ferro

8 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rosamaria Greco

Dal 9 al 22 aprile 2011 nella sede dell'Accademia Federiciana di Catania è visitabile la mostra personale, dal titolo "Figurativo segnico", dell'artista siciliana Amelia Nicolosi Ferro. Curata dal critico d’arte Fortunato Orazio Signorello, l’esposizione propone un nucleo di opere di medio e grande formato dell'artista che evidenziano una pittura, ricca di un sottile gusto narrativo, pervasa da intimo lirismo. Organizzata dall’Accademia Federiciana con il patrocinio della casa editrice Kritios Edizioni, l’esposizione - promossa nell'ambito della terza edizione del "Festival siciliano della Cultura" - restituisce con un occhio contemporaneo tutte le vicende e le sperimentazioni del percorso creativo dell'artista, che, specialmente nell'ultimo trentennio, è approdata a una pittura, che si alimenta della grande tradizione figurativa del '900 italiano, che ben evidenzia l'abilità tecnica ed esecutiva dell'artista. Nata ad Acireale (Catania) l'11 gennaio 1926, Amelia Nicolosi Ferro, che è stata allieva di Roberto Rimini e Archimede Cirinnà, ha sempre riscontrato i consensi dei critici per la nitidezza e la delicatezza delle forme che sa infondere nelle sue opere e per l'equilibrio di profondità e prospettiva visibile in tutti i suoi soggetti, anche non paesaggistici. I toni della produzione pittorica del ventennio che va dagli anni '70 agli anni '90, pur non essendo mai gli stessi – ma aprendosi a una varietà la cui ricchezza rifugge ogni catalogazione – esprimono la libertà creativa da lei acquisita. "Nelle opere di Amelia Nicolosi Ferro, sensibile ed equilibrata osservatrice, traspare - ha scritto di lei Carmen Martinetti un serio impegno realistico, un grande amore verso la mirabile visione del mondo nei suoi valori più veri e un grande bisogno morale di verità. Volti di fanciulli, volti di giovani donne, paesaggi... La sua è una pittura sempre pronta a cogliere i tratti più caratteristici con una immediatezza sorprendente. Per la naturale disposizione verso il poetico mondo delle forme, Amelia Nicolosi Ferro più che un semplice realismo descrittivo ci presenta una consistente validità interpretativa in una delicata narrativa spirituale". È stata recensita su periodici, quotidiani e libri d'arte. Ha conseguito molti premi in concorsi e rassegne d'arte contemporanea in Italia e all'estero. Ha esposto nelle principali città italiane e straniere. Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private. Consensi alla sua pittura sono venuti dai maggiori critici d'arte. Nel 2005 è stata nominata membro dell'Accademia Federiciana. La mostra potrà essere visitata nei giorni feriali dalle ore 17:30 alle ore 20:00. Ingresso libero.

Invito mosso dalla segreteria comprensoriale del sindacato

Gioia T., Cgil chiede confronto sulle discariche

8 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Pasquale Patamia

Uno dei compiti fondamentali del Commissario per l’emergenza rifiuti, nell’individuare i siti da destinare a discarica anche nell’urgenza, è quello di rispettare la volontà della popolazione. Lo precisa Antonino Calogero, segretario generale Cgil della Piana di Gioia Tauro (RC). “In poche parole, alla Regione Calabria e all’ufficio del commissariamento toccherebbe svolgere un lavoro di ascolto democratico, valutazione delle ragioni e di verifica di tutti i rischi di impatto ambientale. Infatti, la scelta dovrebbe essere figlia di una confronto serio e trasparente tra le istituzioni competenti e le popolazioni del territorio destinate ad ospitare una discarica”. Lo precisa in una nota Calogero riferendosi alla discarica che si sta per costruire nel comune di Melicuccà. “Vorremo meglio capire se la sorpresa con cui è stata colta la notizia dalla stessa popolazione del paese ospitante, da quella dei paesi confinati insieme al coro di voci autorevoli di amministratori e politici di ogni schieramento, compresi gli appartenenti alla parte politica che ha responsabilità di Governo – incalza il sindacalista - ci debba indurre a pensare che le vie del confronto, dell’informazione e della condivisione sia state omesse. Da ciò, non si sbaglia, se si considera che la decisione possa essere stata presa senza tenere conto della vera volontà della gente”. La Cgil esprime perplessità ed invita il Presidente Scopelliti a farsi garante e promotore di una riunione che veda a confronto Regione, Commissario, amministrazioni immediatamente interessate (Melicuccà-Bagnara-Sant’Eufemia) e le parti sociali ed ambientali. “Confidiamo appunto nella sensibilità del Presidente – auspica Calogero - e chiediamo che anche i capi gruppo delle forze politiche, presenti in Consiglio Regionale si facciano sostenitori di questa richiesta. E’ un confronto importante quello che auspichiamo perché potrà servire ad impedire che si continui a devastare il territorio, a togliere la gestioni dei rifiuti da appetiti di ogni sorta, riaffermando il principio dell’equa suddivisione dei sacrifici ambientali su tutto il territorio regionale. Bisogna prendere atto che non è più accettabile far “insistere” alcune scelte dannose per la salute dei cittadini e serve avviare un cambiamento di sistema che attraverso la pratica diffusa della raccolta differenziata possa portare alla riduzione generalizzata dei rifiuti, al riciclaggio ed a un inquinamento a tasso zero”.

Non c’è pace nell’amministrazione comunale guidata dall’Udc

Pizzo, Stillitani abbandona Nicotra

8 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Antonio Nesci

Il presidente del consiglio comunale di Pizzo (VV) Francescantonio Stillitani, leader Udc in provincia di Vibo Valentia ed assessore alla Regione Calabria, non scuotono più di tanto, almeno all’apparenza, il primo cittadino Fernando Nicotra. “Nei giorni scorsi – ha dichiarato ai media locali – Stillitani mi aveva preannunciato la decisione di lasciare. Purtroppo con la sua uscita perdiamo l'apporto di una personalità politica importante. La presenza di Stillitani all'interno del Consiglio era un punto di forza. Fino adesso aveva svolto con grande competenza il suo ruolo di consigliere e di presidente. Da quanto mi ha fatto capire le sue dimissioni dovrebbero essere irrevocabili”. L’abbandono sarebbe, secondo voci di palazzo San Giorgio, legato alle frizioni che da tempon minano la stabilità dell’amministrazione a guida Nicotra e che vorrebbero i colleghi di partito su posizioni divergenti e di rottura. “Se ho i numeri – ha ribadito il sindaco – continuerò a governare. Il lavoro da fare è ancora tanto. Non possiamo lasciare la città in mano ai commissari che andrebbero a gestire soltanto l'ordinaria amministrazione. Nei giorni scorsi anch'io ero sul punto di dimettermi. Non l'ho fatto per il bene della città”.

Il Tar ha deciso di accogliere in parte il ricorso di Vallone

Tropea, si torna alle urne per il Comune

8 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Francesco Barritta

Tropea, uno dei centri più importanti della Provincia di Vibo Valentia, è di nuovo in campagna elettorale. Il Tribunale amministrativo regionale (Tar) della Calabria si è, infatti, pronunciato favorevolmente in merito al ricorso elettorale presentato dai candidati della lista "Uniti per la Rinascita – con Vallone sindaco" e dal consigliere provinciale Nino Macrì all'indomani delle elezioni comunali del 2010, che sarebbero state perse (ora più che mai il condizionale è d'obbligo) per soli tre voti. Già da ieri si conoscono i dettagli della disposizione, inviata dal Tar ai ricorrenti e al Prefetto. La proclamazione del sindaco è stata annullata ed è stato altresì disposto di rinnovare le operazioni di voto nelle sole sezioni 3 e 4. Ciò significa che per Adolfo Repice è giunto il momento di lasciare lo scranno più alto di palazzo Sant'Anna. Se dovrà farlo soltanto temporaneamente o definitivamente, saranno le urne di maggio a stabilirlo. “Non voglio esprimere nessun commento – ha commentato a caldo Repice – perché non sono solito parlare del lavoro dei giudici”. Visto lo scioglimento dell'attuale consiglio comunale, ora il Prefetto dovrà nominare un commissario pro tempore o, presumibilmente, vista l'imminenza delle elezioni, potrebbe optare per un'altra soluzione. La votazione riguarderà le sole elezioni comunali (nel 2010 si votò anche per le regionali) e dovrà avvenire con le stesse modalità dello scorso anno. Le lancette degli orologi sono quindi tornate indietro per quasi mille e 500 elettori di Tropea, ma ora scorrono sempre più velocemente per tutti i candidati delle due liste. Da un lato Passione Tropea (Pt), guidata da Adolfo Repice, dall'altra Uniti per la Rinascita (Uplr), a sostenere Gaetano Vallone. Se le passate elezioni si giocarono sul filo del rasoio e finirono con uno scarto di soli tre voti, poco cambia nelle due sezioni interessate al voto di maggio. Nella sezione 3, ad esempio, si impose Pt con il candidato più votato a quota 57 (Pino Rodolico) e 378 voti totali, contro i 346 di Uplr. Risultato diametralmente opposto per la sezione 4, dove a vincere fu Uplr con 287 voti e il candidato più votato a quota 57 (Roberto Scalfari), contro i 261 di Pt. In totale la lista di Repice ha raccolto nelle due sezioni 639 voti, mentre quella di Vallone 633. Sei voti di distacco che non contano più nulla. A contare sarà il totale, che vede in testa Repice per tre voti. Il risultato finale, infatti, non dipenderà solo da queste due sezioni, bensì dalla somma di queste con le altre cinque, dove le bocce restano ferme. Per questo motivo a Repice, per vincere, basterà confermare il dato attuale, vincendo con un margine variabile da 3 a 6 voti di scarto. Vallone, di contro, potrà essere eletto sindaco se riuscirà a rosicchiare quattro voti (per cui vincerà anche se rimarrà sotto di 2 voti). Semplificando il discorso, sembra proprio che i tropeani abbiano l'opportunità di esprimere un giudizio di gradimento sui primi 12 mesi dell'amministrazione Repice e decidere se tenerlo o cambiarlo con Vallone. Dal punto di vista politico, invece, si apre una situazione anormale e caotica, poiché i candidati di entrambi gli schieramenti sono stati letteralmente mandati al macello, a caccia dell'ultimo voto. E nel frattempo Tropea rimane priva di una guida politica proprio alle porte dell'estate, mentre all'indomani del voto vi sarà di sicuro uno schieramento pronto ad appellarsi al Consiglio di Stato. La disposizione del Tar, arrivata nel tardo pomeriggio di ieri, è stata ovviamente accolta con entusiasmo dai ricorrenti. Tra tutti Nino Macrì ha espresso “estrema soddisfazione per il risultato, per il quale bisogna ringraziare il nostro avvocato Giovanni Spataro, che ha difeso le nostre ragioni n modo eccellente ottenendo prima il riconteggio delle schede e oggi l'annullamento delle elezioni. Siamo felici – prosegue Macrì – per l'esito, ma allo stesso tempo rimane qualche perplessità sui termini del pronunciamento”. Stesse perplessità, anche se dettate da ragioni diverse, sono state espresse da colui il quale ha guidato la città durante gli ultimi dodici mesi. “La decisione – ha commentato infatti Repice – sembra anomala”. Logico, quindi, che gli avvocati degli amministratori siano già all'opera per trovare una soluzione. “Abbiamo già predisposto – afferma del resto Repice – un ricorso a Consiglio di Stato. Io rimango comunque fiducioso – ha proseguito –, e quindi assieme ai miei collaboratori lasciamo con serenità la parola alle urne, perché in questo periodo di amministrazione abbiamo fatto il nostro dovere avviando molte opere, tra le quali, fiore all'occhiello, rimane il porto di Tropea, che è stato riconsegnato alla cittadinanza. Io ho lavorato solo per il bene di Tropea e non per interessi personali o di bottega, e comunque che la giocheremo tutta, a meno che il Consiglio di Stato non voglia accogliere le nostre richieste”.

Per Franco Laratta (Pd): “Mentre Tremonti pensa alla Zona Franca per Milano, la Calabria vive una condizione gravissima che sfiora la povertà”

Milano, polemica sulla zona franca

7 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rosamaria Greco

Il deputato del Pd Franco Laratta è intervenuto alla Camera dei Deputati per denunciare “la profonda disattenzione del Governo per i problemi della Calabria. Questo Governo è solo e soltanto interessato a risolvere i problemi giudiziari del Premier, mentre ignora i problemi dei giovani calabresi, il 50% dei quali è disoccupato e costretto ad emigrare; ignora i problemi dei precari della scuola che rischiano il licenziamento; ignora i problemi delle famiglie e delle imprese del sud, come quelli della crisi del turismo e dell'agricoltura. Mentre si assiste a situazioni drammatiche, come quella delle centinaia di precari sial cooperative di San Giovanni in Fiore, Longobucco e altri Comuni, che da un anno non percepiscono un centesimo. La Calabria vive una situazione drammatica, mentre il Governo si occupa dei processi di Berlusconi. E il Ministro Tremonti si lancia in una spregiudicata manovra elettorale, promettendo la Zona Franca per la metropoli di Milano. Ci chiediamo: che fine hanno fatto le Zone Franche Urbane calabresi, previste dal Governo Prodi? Che fine ha fatto il Piano per il Sud. Dove sono i promessi interventi per i giovani disoccupati della Calabria e del sud? Tutto questo nel silenzio di Scopelliti e dei parlamentari calabresi del PdL”.

Sette Parole dell’agonia di Nostro Signore Gesù Cristo sabato 9 aprile ore 20:00

Reggio C., Concert Band Melicucco al Duomo

7 aprile 2011 - Servizio giornalistico a cura di Rino Logiacco

Melicucco conquista Reggio Calabria con la sua Concert Band. Sabato 9 aprile appuntamento alle ore 20:00 al Duomo in Riva allo Stretto con le Sette Parole dell’agonia di Nostro Signore Gesù Cristo, eseguito dalla Concert Band di Melicucco. Oratorio Musicale per Tenore, Baritono, Coro e Banda di Lorenzo Maria Falduti (arr. Angelo De Paola). Arrangiamento per banda commissionato dal Nazzareno Scerra nell’aprile 2005. Concert Band di Melicucco (RC) Maestri-Direttori: Maurizio Managò e Gaetano Pisano. Coro Coro Polifonico “Cantate Domino”. Maestro del Coro: dott. Fabio Mandarino. Tenore: M° Angelo Forte. Basso-Baritono: M° Alessandro Tirotta. Tra i momenti liturgici (o paraliturgici) che appartengono ormai a un sentire religioso del passato e, quindi, alla memoria di impalpabili emozioni fortemente vissuti, vi sono le Sette Parole, pronunziate da Gesù nelle tre ore di agonia sulla croce. Nello svolgimento dei riti del Venerdì Santo – proprio da mezzogiorno fino alle ore 15:00, l’ora nona giudaica – il momento dell’agonia assumeva connotazioni di grande partecipazione e coinvolgimento dei fedeli, prima della commovente Adorazione della Croce, che quei riti concludeva e che oggi invece esaurisce la cosiddetta liturgia dell’hora nona. La riforma liturgica del concilio Vaticano II, nell’intento di snellire i tempi della ritualità in Parasceve, in realtà ha eliminato con le Sette Parole proprio quanto in ambito latino, controriformista e mediterraneo poteva essere considerato il corrispettivo della Passione oratoriale nell’ambito della riforma luterana. Entrambe le strutture seguono il tracciato ternario della Liturgia della Parola (tratta dal vangelo di Giovanni e dai Sinottici), il commento dottrinario (affidato al predicatore quaresimalista, corrispondente all’aria solistica dell’oratorio tedesco e, più specificatamente, bachiano) e la preghiera comunitaria (inni devozionali o corali veri e propri). Le Sette Parole di Nsgc sulla Croce su testo di Pietro Metastasio furono poste in musica per “due Tenori, due Bassi e Coro con accompagnamento d’Organo” dal Canonico Lorenzo Maria Falduti. La strumentazione e l’orchestrazione per banda, su commissione del dr. Nazareno Scerra, è stata curata da Angelo De Paola utilizzando un manoscritto a firma del copista Giovanni Licastro datato Delianova 15 marzo 1931. Lorenzo Maria Falduti, figlio di Pietro e di Maria Giuseppa Monti, Lorenzo Falduti è nato a Reggio Calabria il 21/06/1825 dove,ordinato sacerdote nel 1847, operò presso la parrocchia di S. Sebastiano. Dal 1872 al 1874 ricoprì l’incarico di Cancelliere della Curia Vescovile e successivamente venne insignito della onorificenza di canonico con la nomina di Sub Cantor Cantorum e quindi Maestro di Cappella della Cattedrale di Reggio Calabria. Morì il 07/03/1896. Pietro Metastasio, è il nome grecizzato di Pietro Trapassi. Nato a Roma nel 1698 e morto a Vienna nel 1782, poeta e librettista è considerato tra i più grandi dell’età del melodramma. I suoi testi vennero musicati da quasi tutti i compositori del tempo. Egli ridette dignità letteraria al dramma, scrivendo i suoi libretti come entità letterarie già perfette e portando a compimento la riforma iniziata dallo Zeno. Scrisse 27 drammi per musica in 3 atti, azioni teatrali, 8 oratori, poemi lirici e canzonette.

Settimana Santa, momento più atteso per il centro catanzarese

I Vattienti di Nocera Terinese

Madonna Addolarara

I vattientiA Nocera Terinese

7 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di don Pino Latelli

La Settimana Santa rappresenta per la Comunità di Nocera Terinese (CZ) il momento più atteso e suggestivo di tutto l’anno sia per la forte e sentita devozione alla Madonna Addolorata e sia per il rinnovo del rito secolare dei “Vattienti”. Vestiti con un pantalone corto ed una maglietta di colore scuro e sulla testa una corona di spina poggiata su un panno, legati da una lunga corda all’Ecce homo, si percuotono le cosce e le gambe fino a provocare una abbondante fuoriuscita di sangue. I Vattienti si flagellano davanti alle case di parenti, amici, chiese e ai piedi della Vergine Addolorata che alla fine viene baciata in segno di venerazione. Ma quando nascono i Vattienti? Che giudizio esprime la chiesa? Presumibilmente appartengono a un movimento religioso, sorto nel XIII secolo, che predicava l'imminenza del giudizio e dell'ira di Dio contro l'umanità corrotta e praticava pubblicamente l'autoflagellazione come modalità di espiazione dei peccati dell’umanità. La setta, fondata a Perugia dal mistico Raniero Fasani fra il 1259 e il 1260, comprendeva circa 10.000 membri, che percorrevano le città flagellandosi sulle spalle e invitando i presenti a pentirsi. Il movimento si diffuse ben presto in tutta Europa. Nel 1349 papa Clemente VI dichiarò i flagellanti eretici e si adoperò per disperderli. Una ripresa del movimento in Germania nei primi anni del XV secolo portò alla condanna definitiva dei flagellanti da parte del concilio di Costanza (1414-1418) che li dichiarò eretici. A partire dagli anni 1950 vari sono stati i tentativi, anche con l’intervento della polizia, di sopprimere i Vattienti di Nocera Terinese. Ricordiamo gli interventi di Monsignor Eugenio Giambro, Vescovo di Nicastro che vietò tale forma di penitenza e del Vescovo di Tropea Monsignor Agostino Saba. I tentativi risultarono vani. In tempi più recenti un giudizio negativo risale a Monsignor Ferdinando Palatucci il quale giudicava il rito dei vattienti come “pagano e magico” e sperava che la situazione “incresciosa” potesse modificare attraverso un lungo lavoro di evangelizzazione. Un miglioramento di giudizio si è avuto durante l’episcopato di Monsignor Vincenzo Rimedio che, dopo aver incontrato alcuni vattienti, ha avuto parole di comprensione e ha sostenuto che “non si battono per esibizione ma per devozione o per soddisfare un voto (il voto è una promessa fatta al Signore o alla Madonna) e “in essi, perciò, c’è sempre un senso religioso che dobbiamo rispettare”. Un altro intervento autorevole è stato fatto dal Cardinale Ersilio Tonini che, tempo fa, nel corso di un interessante dibattito televisivo, ha dichiarato: “La flagellazione è quasi sempre voler partecipare alle sofferenze del Signore e i “vattienti” richiamano l’uomo a prendere coscienza di quanto Gesù ha sofferto per la salvezza dell’umanità. Dinanzi all’imperversare di delitti, vergogne e orrori, si sente il bisogno della penitenza per riconoscere Dio come Padre ed esprimere attraverso il corpo lo struggimento dell’anima. E’ questa, dunque, – ha concluso il Cardinale Tonini - una grande e vera modernità: la liberazione, la capacità di portare il proprio animo a non sentire più il peso del passato e recuperare energie da mettere a disposizione del bene comune.

Unicult+39, Rc Music Lab, Ferrovie dello Stato e Regione Campania insieme

Napoli, aprile in Centostazioni

Rossana BarbarossaAntonio Bonocore

7 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Cristina Bertolini e Liana Guadagni

L’associazione culturale senza scopo di lucro Unicult+39 e la Rc Music Lab hanno lavorato insieme alla realizzazione di un importante progetto volto a rivalorizzare le stazioni ferroviarie facenti parte di Centostazioni gruppo ferrovie dello stato. Il progetto tende ad incrementare l’offerta del servizio attraverso una strategia che riqualifichi ed utilizzi al meglio le strutture già esistenti. La novità consiste nel passaggio da un concetto di mero servizio ad uno di servizio più benessere attraverso l'ottimizzazione dei tempi di attesa dei viaggiatori. La stazione ferroviaria si incunea nel tessuto urbano e le azioni da svolgere serviranno ad arricchire entrambi i soggetti con attività culturali, artistiche, ludiche e di solidarietà vitalizzando tempi, spazi e territori. Le stazioni diventeranno, così, in piccolo, lo specchio e la presentazione delle città nelle quali sono ubicate ampliando e potenziando anche i servizi già presenti. Il punto di partenza sarà proprio la pluralità di interventi e di approcci, aprendo lo sguardo dei viaggiatori, degli abitanti stessi e dei turisti su orizzonti più ampi, rendendo così anche le periferie dei “centri” ricchi di opportunità ed inedite connessioni. Le stazioni saranno quindi una vera risorsa per le città e, attraverso differenti strumenti, che tengano conto dei diversi fattori, interessi e specificità locali, stabiliranno significative sinergie tra spazi, tempi e politiche, a seconda dei contesti. La Unicult +39 e la Rcmusiclab annunciano con orgoglio l'accettazione del progetto e quindi la partenza dello stesso. Partenza da Napoli, stazione Mergellina, con il prezioso contributo della Regione Campania e di Cento Stazioni Gruppo Ferrovie dello Stato. A partire dal 9 aprile alle ore 20:30 fino all’8 maggio, tutti i fine settimana la stazione Mergellina, sarà palcoscenico di importanti eventi musicali e di spettacolo .. e cosa importante tutti ad ingresso libero. La Direzione Artistica dell'Associazione è stata affidata a Rossana Barbarossa e Antonio Buonocore. Per la Regione Campania Antonio Buonocore e per la Regione Lazio Rossana Barbarossa. Molti sono gli ospiti che hanno aderito a questa importante iniziativa, ne citiamo alcuni: Ricky Portera, Lino Barbieri, Giò Di Sarno, Rossana Barbarossa, Antonio Buonocore, Tommy Lee, Gino Accardo, Massimo Penza, Susy Savarese, Sophya Baccini, Enzo Gnesutta, L.Luky Pesce, Luciano Varnadi, Grosso Guaio a Little Italy, Zorama, Alessia Tucci, Alessandro Di Clemente, Enrico Mosiello,Angelo Iannella, Zaira Vitaro, Erika Barbato, Cris Nania, Enzo Schiavone, Gianfranco Ruppi, Andrea Annecchini e Luigi Cirulli, Lello Beneduce,Lucia Pelliccia, Fulvio e Valentina Marzucchella, M.Teresa Passarelli, Muscolino Pina, Giuseppe de Cicco, Giuseppe Albarano, Stefano Lucente, Giusy Volpe, Jasmine, Passarelli Manatere,Scotti Andin Shall, The Flares, The Natural blonde, Vincenzo De Falco, Sara Sacco, Marco Cazzolino, Giampaolo Ferigno, Enrico Sannino. Sono da ritenersi validi ed ufficiali solo ed esclusivamente i comunicati rilasciati da Uni Cult . Adesso non ci resta che invitarvi a partecipare e a seguire lo svolgimento degli eventi qui su www.laprimapagina.it e per chi fosse interessato ad un contatto più diretto suggeriamo di cercare su facebook, sulla bacheca ufficiale dell'associazione, a chiedere amicizia e visionare gli eventihttp://www.facebook.com/home.php#!/profile.php?id=100002075858328.

La denuncia di Maria Elena Segati (PdL) di San Lorenzo al Mare

Immigrazione, consulta ligure fantasma

7 aprile 2011 - Servizio giornalistico a cura di Antonio Nesci

Tutta Italia è in preda all’emergenza immigrati, una vera e propria invasione che si configura sempre più dalle proporzioni bibliche. La Liguria ne sta pagando lo scotto soprattutto in prossimità della frontiera con la Francia. Ad intervenire nel dibattito Maria Elena Segati, consigliere comunale (PdL) di San Lorenzo al Mare (IM) e membro designato per la Consulta regionale per l'integrazione dei cittadini stranieri immigrati. “La Regione Liguria ha deciso di istituire, con legge del 2007, una Consulta Regionale per l'integrazione dei cittadini stranieri immigrati. La richiesta di designazione dei membri agli enti preposti è stata inviata in data 29 giugno 2010. Il 6 ottobre dello stesso anno sono stati nominati i membri effettivi e supplenti. Da allora, però, questa Consulta non è stata mai riunita. In un momento particolare come quello che stiamo attraversando, con le barche di profughi che scaricano ogni giorno sulle nostre coste centinaia di fuggiaschi, l'attività della Consulta sembra quanto mai necessaria, tanto più che anche la nostra regione (vedi Ventimiglia, soprattutto) è direttamente coinvolta. Fa bene il Governatore Burlando a visitare il centro di accoglienza, ma farebbe forse anche meglio a far funzionare un organismo da lui stesso approvato e varato! Altrimenti rischiamo di trovarci di fronte all'ennesimo comportamento tipico della sinistra: tante belle parole, ma quando si tratta di passare ai fatti...subentra l'amnesia!”.

Nota dei Modem Vibo Valentia a firma di Paolo Barbieri

La sciocchezza fascista di Bevilacqua

7 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Antonio Nesci

Divampano le polemiche sulla scelta del senatore vibonese Franco Bevilacqua di appoggiare una proposta che abolisce il reato di “fascismo”. “Il senatore vibonese del Pdl Francesco Bevilacqua, che continua a distinguersi per il suo attivismo ed il suo proficuo impegno per il nostro territorio, insieme ai colleghi Cristiano De Eccher, Fabrizio Di Stefano, Giorgio Bonacin, ed Achille Totaro, ha presentato un disegno di legge costituzionale per abolire la norma che vieta “la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”. Il testo si trova sul sito del Senato della Repubblica e prevede l’Abrogazione della XII Disposizione Transitoria e Finale della Costituzione, che prevede il divieto di riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista. In base a questa disposizione, l'apologia del fascismo costituisce reato in quanto promuove la riorganizzazione del movimento fascista e denigra i valori di base della Costituzione, mettendo così in discussione i valori fondanti della nostra democrazia. Tale iniziativa ha colto di sorpresa anche il Presidente del Senato, Renato Schifani, il quale è rimasto esterrefatto dalla notizia relativa all'avvenuta presentazione in Senato di un ddl costituzionale che, abolendo la XII norma transitoria della Costituzione, non ponga più divieti alla riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del partito fascista, ed avrebbe auspicato che i firmatari della proposta possano rivedere la loro iniziativa”. Si legge nella nota di Modem Vibo Valentia a firma dell'assessore provinciale Paolo Barbieri che ritiene “questo Ddl inaccettabile. Ci si augura che questa “sciocchezza”, così come definita dal capogruppo dello stesso Pdl alla Camera On. Cicchitto, venga portata a termine e chiede che questo atto venga subito ritirato. Di questo ulteriore primato il territorio vibonese non aveva certamente bisogno. Sarebbe opportuno invece che l’attivissimo senatore ponesse maggiore impegno ed attenzione ai tanti problemi che affliggono il nostro territorio: disoccupazione, dissesto idrogeologico e criticità infrastrutturali”. Altro tema sul quale Modem pone particolare attenzione, alla luce delle notizie di stampa di questi giorni da cui sembrerebbe che la Prefettura di Vibo Valentia starebbe valutando la possibilità di nominare delle commissioni d’accesso in alcuni Comuni vibonesi, concerne “la grave contiguità tra malavita organizzata e potere politico, anche sulla scorta dei tanti consigli comunali e della stessa Asp che sono stati sciolti per contiguità malavitosa evidenziando l’incapacità della politica nell’intervenire preventivamente agli stessi provvedimenti restrittivi per rimuovere i problemi ed i condizionamenti”.

Duello con il Lauria per la promozione diretta in B1

Pizzo, Pubbliemme tutte come finali

7 aprile 2011 - Servizio giornalistico a cura di Emanuela Sorrentino

Sull’asse Pizzo – Lauria, Vibo Valentia – Potenza, Calabria – Basilicata, si gioca la promozione diretta in B1. La Pubbliemme ed il Lauria si affronteranno in uno scontro diretto in Calabria e comunque vada quella sarà la sfida verità. Ma in ogni caso tutte le gare sono come una finale da qui al termine a partire dal match in Sicilia in casa del New Image Giarre. Dopo Giarre arriva, infatti, il Lauria. Per il presidente della Pallavolo Pizzo Augusto Donato un concetto è chiaro, la Pubbliemme è candidata all’ennesimo salto di categoria perché ha numeri e caratteristiche per farlo. “Ho sempre creduto in questa squadra ed ero e sono sempre più convinto che siamo la squadra che merita di più questa promozione. E' stata allestita una rosa molto valida, guidata da un tecnico esperto e preparato. Stiamo vivendo questa esperienza con molto entusiasmo, necessario per raggiungere quello che si è prefissato. Stiamo facendo grandi cose e i risultati in questi tre anni ci danno ragione. Per me è fondamentale il gruppo. Uniti possiamo ottenere magnifici risultati”. Donato tesse le lodi del main sponsor. “Il segreto è Domenico Maduli, Presidente del Gruppo Pubbliemme. Quando tre anni fa ho iniziato questa avventura, Domenico ha sposato il progetto riversando in me piena fiducia. Per questo gli sono molto grato. I nostri successi sono i suoi successi. In questi anni mi ha sempre sostenuto ed io ho imparato molto da lui. Ho messo in atto i suoi consigli. Uno su tutti: per diventare grandi bisogna curare prima i dettagli”.

L’uomo è inserito nell’elenco dei cento latitanti d’Italia

Strage Duisburg, arrestato latitante Favasuli

7 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rino Logiacco

Grande successo per il Ministero dell’Interno diretto da Bobo Maroni. Un altro latitante cade nella rete degli uomini delle Forze dell’Ordine. Si tratta di un “pezzo da novanta”: Santoro Favasuli, inserito nell’elenco dei primi cento latitanti d’Italia. A mettere a segno il colpo gli uomini della Squadra Mobile di Reggio Calabria, diretta da Renato Cortese, e del Commissariato di Siderno, diretto da Stefano Dodaro. Il latitante è stato arresto ad Africo (RC). Santoro Favasuli è indicato come l'assassino di Antonio Giorgi, ucciso nel 2005. L'uccisione di Giorgi, avvenuta a Locri, avrebbe acuito nuovamente la faida di San Luca tra le cosche Nirta-Strangio e Pelle Vottari: un evento che avrebbe portato, un anno dopo, all'omicidio di Maria Strangio, avvenuto il giorno di Natale del 2006 e alla strage di Duisburg, del 15 agosto 2007. Favasuli, inserito nell'elenco dei primi cento latitanti d'Italia, deve scontare una condanna a trent'anni di reclusione.

Dimissioni del presidente Piero Nicosia. E domenica derby peloritano

Messina, forte terremoto in casa Punto

7 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Emanuele Riganò

23esima Giornata B2 M Gir. I

Punto Casa Pallavolo Messina – Mondo Giovane Me

Callipo Sport VV – Geki Paola Detommaso

New Image Giarre – Pubbliemmegroup Pizzo

Alberto Poiatti Giarratana – Sidel Lagonegro

Catanzaro Pallavolo – Algoritmi Tremestieri

Amatori Potenza – Eklisseocchiali Trapani

Classifica B2 M Gir. I

Nicodemo Lauria 50; Pubbliemmegroup Pizzo 48; Geki Paola Detommaso 44; Alberto Poiatti Giarratana 41; Algoritmi Tremestieri 38; New Image Giarre 35; Eklisseocchiali Trapani 31; Callipo Sport VV 26; Catanzaro Pallavolo 24; Sidel Lagonegro 23; Punto Casa Pallavolo Messina 20; Mondo Giovane 16; Amatori Potenza 0

Nel corso di una riunione del direttivo della Pallavolo Messina, il presidente Piero Nicosia ha rassegnato le proprie dimissioni dall’incarico. Dopo un’attenta analisi del momento della squadra e dell’andamento della stagione, il direttivo ha accettato le dimissioni non procedendo però, per il momento, alla nomina di un nuovo presidente, in attesa della fine del campionato. Ultimato il campionato di serie B2 si potranno tirare le somme e ridefinire le linee programmatiche con la nomina del nuovo organigramma. Dopo il direttivo il team manager Giorgio Muscolino ha incontrato la squadra per comunicare la decisone di Nicosia e confermare la presenza della società in questa fase delicata, nel corso della quale serviranno compattezza e determinazione da riversare nello sprint finale verso la salvezza. Intanto la squadra prepara la prossima sfida in programma domenica, al PalaJuvara, contro il Mondo Giovane ore 18:00, la stracittadina. “Per noi si tratta di una partita molto importante, considerando la situazione di classifica e la necessità di fare punti. E’ la prima di quattro finali che andremo ad affrontare. Al di là dell’avversario, gli stimoli non devono provenire solo dal fatto che si tratta di un derby ma dall’obiettivo da raggiungere. La squadra è ampiamente cosciente di ciò e sta lavorando al meglio per farsi trovare pronta per il finale di stagione”. Arbitreranno la gara Carlo Micali (primo arbitro) e Francesca Inghilterra (secondo arbitro) . All’andata finì 3-1per il Mondo Giovane.

Lettera denuncia di Giuseppe Conocchiella, ex segretario Femca Cisl Vibo Valentia

I sindacati in Calabria scoppiano e si dividono

7 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Antonio Nesci

Riceviamo e pubblichiamo una nota pervenuta da Giuseppe Conocchiella che, in qualità di ex segretario generale dal 2005, nonché vice Commissario della Femca Calabria dal 2009 fino a settembre 2010, ha inviati a tutti gli iscritti “che porta un contributo di chiarezza e precisazione in merito al comunicato stampa “Pompeo Greco eletto segretario generale Femca Cisl Calabria” pubblicato dopo il Congresso straordinario tenutosi a Lamezia Terme. Il chiarimento è dovuto a tutti i lavoratori che pagano una tessera”. Come più volte ribadito la nostra testata giornalistica, nei limiti della correttezza ed il rispetto di ogni lettore, accoglie le storie e le istanze. Del resto noi facciamo di mestiere cronaca. Di seguito la nota in questione a firma di Giuseppe Conocchiella. “A tutti gli iscritti Femca Calabria, ai quadri dirigenti, ai tanti Amici corretti e rimasti leali. Dalle stelle alle stalle! Carissimi Amici, come mia abitudine Vi informo di quanto avvenuto nella fase del Congresso straordinario farsa conclusosi il 16 marzo u.s. a Lamezia Terme. A seguito di queste violazioni e abusi subiti personalmente e dai candidati della lista “Femca Calabria libera”, ho ritenuto che il rapporto di fiducia e di lealtà con l’attuale classe dirigente della Femca Nazionale, della Femca Calabria e dell’Usr Cisl Calabria, non possa essere più mantenuto. Quindi dopo 35 anni di iscrizione e di rappresentanza attiva nel posto di lavoro e negli organismi, ho ritenuto con questo piccolo gesto difendere ancora un’ultima volta i diritti ad autodeterminarsi degli associati, nel rispetto dello Statuto e dei Regolamenti di attuazione scritti e non interpretati ad hoc. I valori e i principi fondanti della Cisl e non gli interessi di alcuni dirigenti “scorretti e deviati”, che con il loro agire perverso hanno dimostrato purtroppo che la democrazia nella nostra federazione e confederazione e assoggettata alla carriera individuale e non agli interessi collettivi. Maldicenza e pusillanimità sono diventati il cuore di un sindacato partito dove non c’è posto per la critica e la proposta se non in linea con i vertici. Lo sfogo prende origine dalla diversità di comportamento tenuto al 3° Congresso ordinario del 2009, in cui tutte le fase sono state gestite insieme all’opposizione, con la presenza della stessa negli organismi di controllo e verifica e successivamente eletta nel Cg e quello straordinario del 2011. Come mai questo Congresso straordinario non ha dato la stessa opportunità a me e alla lista da me guidata, come nel 2009 ha fatto il sottoscritto? Ad oggi ufficialmente le responsabilità di questa rottura si rimpallano tra Confederazione e Federazione. Ognuno afferma che l’altro ha messo un veto su di me per la ricandidatura a Sg. Va bene i vertici hanno deciso in barba alla democrazia delegata il Conocchiella doveva stare fuori, ma perché eludere anche gli altri Amici. Quali sono le vere ragioni e gli interessi nascosti? Quali sono le paure di avere il Conocchiella nel Cg? Come mai tutti gli iscritti e gli avversari sindacali e aziendali dicono, a parole, che il mio quinquennio da Dirigente sindacale al massimo livello è sicuramente stato il migliore e poi gli associati a me vicini mi tradiscono? Come mai quasi tutti apprezzano la mia totale disponibilità, la mia competenza e professionalità, l’assenza di paura e timore riverenziale nel difendere i diritti dei lavoratori davanti alle controparti e poi scelgono altri? Penso che oggi in Calabria e per i calabresi c’è bisogno di un nuovo sindacato che incarni i valori e i principi del cattolicesimo sociale e faccia rivivere quelli della Cisl senza sudditanza e paura e quindi selezionando dirigenti in gamba da retribuire ed affrancare dalla sudditanza e dal ricatto economico. Carissimi Amici, i poteri “occulti” fanno paura solamente ai disinformati, ai menefreghisti e ai vili che godono delle disgrazie altrui convinti che questa miseria li renda più importanti. Sforziamoci a restare liberi nel pensiero, nel cuore e nello sceglierci i veri Amici con cui realizzare un progetto comune per il rilancio della nostra Calabria che ha ancora e più che mai bisogno di persone preparate, competenti e soprattutto libere. Un caro abbraccio, Pino”. Lo stesso Conocchiella in una nota allegata alla richiesta di pubblicazione riporta di una “mancanza di democrazia all’interno della Femca Cisl Calabria che mi ha portato a dimettermi dall’Esecutivo dell’Unione Sindacale Territoriale (Ust Cisl) di Vibo Valentia. Tutto nasce dall’aver criticato, nelle sedi istituzionali, la politica industriale tenuta dalla Unione Sindacale Regionale (Usr Cisl), gestione Sbarra ieri e Tramonti oggi, in merito alla “governance” degli investimenti di Gioia Tauro (rigassificatore, filiera del freddo, collegamento intermodale), alla gestione Ato del ciclo delle acque (captazione, distribuzione e depurazione), alla perenne crisi dei poli tessili di Reggio e di Cosenza e della Chimica di Crotone e Catanzaro e dell’Energia-Petrolio di Vibo e delle reti gas della Calabria. Ho presentato a tal fine il ricorso ai Probiviri della Femca Nazionale competenti per le violazioni Statutari e Regolamentari perpetrati al Congresso Straordinario tenutosi a Lamezia Terme il 16/03/11. Congresso farsa organizzato dalla Usr Cisl e dalla Femca Nazionale, per punirmi di non essermi sottomesso alle indicazioni di vertici”. Come noto la nostra testata è aperta alle voci di tutti, quindi anche in questo caso attendiamo, laddove lo ritengano necessario, le repliche delle controparti.

I sogni ed i progetti dell’artista emergente dal cognome famoso

Enzo Ferrari desidera duettare con Sting

7 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Elvia Gregorace

Enzo FerrariIn uno dei bar più popolari della Capitale, abbiamo incontrato Enzo Ferrari. E’ lui che ci ha riconosciuti. Sorridente, più bello che in fotografia, colmo di speranze, dalla forte personalità e pieno di principi. Legato alle sue origini calabresi, sostiene di essere una buona forchetta. Leggete che cosa ci ha raccontato.

Che effetto ti fa avere il nome di un ex pilota automobilistico, ancora più famoso per essere stato uno dei più grandi imprenditori italiani?

Il mio nome non è facile averlo, anche perché si pensa subito al mito Enzo Ferrari, che ha dato un marchio ed una storia, riconosciuto in tutto il pianeta. Di questa figura altamente grande prendo come esempio l'umiltà e la semplicità di un uomo del voler fare! Non è nato con il cavallino già cucito sulla camicia. Lo ha allevato, con le difficoltà che vivono le persone cosiddette “normali” e con la caparbietà e l’ingegno è diventato quello che aveva sempre sognato di essere. Poche persone si possono paragonare a lui!

Che cos’è la musica oggi?

La musica nelle diverse epoche è stata sempre al centro del dibattito, se era di qualità buona o meno,o su come gli artisti la intendevano. In questi anni e precisamente questo momento storico, la musica ha perso lo spirito essenziale di come debba essere concepita. Oggi è un prodotto ben confezionato in un pacchetto,che sia bello o brutto non importa, conta solo averlo, quindi è considerata un'attività opzionale perché nessuno sa cosa significhi comporre ed ascoltare. La musica che si crea , cioè le composizioni sono delle emozioni che vengono fuori con il passare del tempo e che alla fine quella piccola melodia vuol dire molto, vuol dire essere arrivati ad una meta, una meta che può continuare e che può suscitare diversi stati d'animo. La musica non è semplice ma è complicata.

Sei a favore dei talent show come X Factor ed Amici per la scoperta dei giovani talenti?

Come ogni ideologia che si rispetti è tutto buono, ma mettere in pratica diventa difficile. Mi spiego meglio, non condanno in sé per sé i talent show, perché oggi è l'unica via dove puoi dimostrare il tuo talento, ma come e in che modo si attuano. non penso che un artista lo si possa giudicare soltanto perché è di bell'aspetto o che abbia una bella voce,o che ha un maggiore televoto. no!Ci deve essere qualcosa di più profondo di spirituale, solo sul palco di tutti i giorni puoi dimostrare di essere un vero artista!

Chi sono i veri cantautori?

I veri cantautori sono tutte quelle persone che vivono la propria esperienza di vita, con tutte le difficoltà, le gioie, i dolori attraverso le loro emozioni ci fanno vivere le nostre, con musiche e parole che rimangono indelebili per l'eternità!

A chi ti ispiri per scrivere le tue canzoni?

I modelli a cui mi ispiro sono tanti,ma in particolare al pensiero “pop” di come veniva concepito dai Beatles. Loro negli anni ‘60 avevano già detto tutto, hanno segnato un'epoca nella musica, nel costume, nella moda e nella pop art! Ma rimanendo a casa nostra Battisti, De Andrè, Modugno, Rino Gaetano.

Parlaci della tua formazione

La mia formazione è prettamente classica avendo studiato da piccolo il pianoforte,e dopo essermi diplomato in canto lirico. In questa mia carriera di musicista e cantante, ho avuto la fortuna di incontrare persone che mi hanno saputo indirizzare verso la strada che oggi percorro. le esperienze artistiche sono tante, iniziando dalla musica "colta"classica o lirica. Ricordo gli anni del conservatorio tanti concerti in giro per l'Italia, con le opere dei maggiori compositori classici; J.S. Bach, Mozart, Beethoven ma in contemporanea essendo eclettico seguivo un altro mondo di musica quello pop che racchiude un po’ di stili, dal rock, jazz, blues, country . Ho avuto il piacere e l'onore di cantare accanto ad artisti e uomini molto importanti,tra cui Papa Giovanni Paolo II, Ugo Pagliai (attore di calibro), Paola Gassman (attrice), capi di stato, collaborazioni con Morricone e Bocelli e soprattutto cantare accanto a Placido Domingo.Tutte queste sono esperienze lavorative che gratificano il duro lavoro di un percorso di una vita!

Con chi desidereresti duettare?

Sì, un sogno nel cassetto c'è con cui vorrei duettare, e penso sia uno dei migliori artisti al mondo, che ha fatto la storia del rock e oggi si cimenta nella musica classica, un eclettico per eccellenza! Il suo nome è Sting! Immagino di interpretare con lui una mia canzone nei contesti tipo Pavarotti and friends.

Chi sono i cantanti che oggi si possono definire di qualità?

A differenza di una volta la tecnica vocale si è molto evoluta, anche perché le scuole di musica e di canto stanno vivendo, in questi ultimi anni, un interessante sviluppo. ma non basta solo la tecnica, ci vuole il cuore l'anima per poter arrivare e toccare la sensibilità degli uomini. quindi i cantanti di una “volta”i vari De Andrè, Battisti, Gaetano, Tenco, Graziani, arrivavano perché dotati di un’ aurea fuori dal comune! Oggi si ascoltiamo belle voci intonate ma che non arrivano perché fredde nell'interpretazione, quindi la qualità meglio della quantità!

Perché la musica italiana non espatria come negli anni passati?

Non espatria perché oggi non si punta più sull'artista, lo si lascia in balia della sua sorte, nel senso che diventa artista del momento e dopo viene gettato via, dimenticato. mentre prima vi era un lungo percorso dove si formava l'artista ed arrivava alla maturità con la consapevolezza di poter dire la sua oltre nazione.

Perché anche il Festival di San Remo non ha l’eco di tanti anni addietro?

Sanremo da quando lo ricordo è stato sempre uguale, più che dare spazio alla musica ed alle canzoni è un costume di società, dove rispecchia in un certo senso la nostra nazione. Dovrebbe essere una vetrina molto importante nella carriera di un artista, quindi vedrei Sanremo in un’ ottica decisamente diversa, dove ci possa essere il meglio della musica italiana, ma ogni anno mi accorgo che questo non succede, anche perché ci sono in ballo tanti compromessi con le case discografiche che frenano la buona musica emergente italiana!

I tuoi progetti per il futuro!

Come priorità assoluta di finire il mio primo album, che corona il duro lavoro d'impegni e sacrifici di questi anni insieme ai miei musicisti ed autori, che ringrazio infinitamente per aver creduto nel mio progetto musicale. Poi i vari concerti nei locali e piazze d'Italia, o in ambito classico con i cori lirici e Morricone di cui faccio parte del coro. Una proposta allettante mi è arrivata dall'America, per adesso lasciatemi sognare...!

Noi gli auguriamo che non si tratti di sogni, ma di speranze che si possano realizzare….Ovviamente non lo perderemo di vista!

Una storia speciale della Gioia Tauro da amarcord che vuole rivivere

La lampara, ricordo dei pescatori gioiesi

la lampara

7 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Pasquale Patamia

Una parola ma tanti ricordi. Quando il calar del sole metteva in moto il borgo dei pescatori. C’era chi portava remi sulle spalle, chi le reti, chi trascinava enormi lampade lungo la spiaggia, chi riparava le reti con cura e dedizione. Una passione e non un mestiere. La lampara era un disegno preciso e ordinato, i pescatori dei semplici artisti che ricamavano la loro arte. Quella nobile arte che, negli anni 50 e 60, ha nutrito il paese portando sana competizione e lavoro. Semplice ma allo stesso tempo complicata, la lampara richiedeva l’aiuto da diverse generazioni: dai nonni ai nipoti. Le imbarcazioni tradizionalmente utilizzate erano le Luntre, la propulsione era a remi o con una vela latina;caratterizzate da ottime doti di stabilità e di tenuta di mare, e che potevavo essere alate e varate dalla spiaggia con facilità. Così c’erano diverse imbarcazioni chiamate lampare: quella di Peppi u ciottu, la “Patriarca San Giuseppe”, di u Zii Peppi Barresi la “Maria Angela”, di u Zii Pascali Zulù, la “Maria Rosa”, di u Candelisi la “San Michele” ,di u Massaru, di u Zii Ninaru con la “Vincenza Madre”, di u Ballerinu, di u Ciccarelli con il “Gabbiano”, e molte altre. I pescatori della Marina di Gioia Tauro solcavano le acque scure aggomitolandosi ben stretti pur di non sentire la gelida brezza notturna. I più giovani stavano giù sotto coperta, gli altri fissavano il cielo guardinghi da qualche nube. Per scongiurare le burrasche i pescatori recitavano spesso: "Santa Barbara e Santu Roccu meu guardandi di- i lampi e di-i trona". Il timoniere era il più saggio, sapeva bene dove andare come se i pesci lo stessero già aspettando. Si calavano le reti e si accendevano,alimentate ad acitelene,i fari delle lampare. L’attesa era snervante ma pian piano l’acqua iniziava a ribollire. Migliaia di sagome scure girovagavano intorno al contorno di luce. I pesci: alici, sarde, alaccie,aguglie e molto altro ben di Dio. La trappola riusciva sempre, con il cianciolo (una rete a circuinzione) le si accerchiavano e con un lavoro di squadra le si tiravano su. Così si faceva già rotta verso terra, ma la pesca non era finita lì. Le mogli, in attesa sulla spiaggia, ritiravano il primo pescato, uno sguardo, un po’ di cibo ma poi via di nuovo in mare. E le lampare si riaccendevano, qualcuno tendeva le mani sotto di esse per riscaldarsi. Qualcun’altro spartiva alla ciurma fette di pane vecchio e duro. Altri sonnecchiavano coprendosi con le pezze vecchie. Prime ore dell’alba: si intravedevano le prime imbarcazioni di ritorno. C’era tanto di quel pesce da poterne anche regalare ad amici e parenti. Così si tiravano le somme: quale sarà stata l’imbarcazione più valente? Un lavoro di squadra che riusciva a tener uniti i pescatori di Gioia Tauro. Un attività dura e di pochi guadagni per i pescatori, ma quale spettacolo irripetibile erano le Luntre che lasciavano la riva, al tramonto, diretti al largo per la pesca, con le lampare, così luminose sul mare, nelle notti estive, sotto il cielo stellato, ed i curiosi che, al loro ritorno, correvano sulla spiaggia per assistere all'arrivo delle barche piene zeppe di pesci... Era così la Marina di Gioia Tauro. Una lacrima scende sul viso stanco di un pescatore ottantenne che mi racconta e che ha vissuto quell’epoca. “Bei Tempi quando il mare era un mondo innocente, nessun motoscafo sfrecciante e pochi pescatori d’occasione. E poi la legge, a volte troppo fiscale, che ha smantellato le lampare per dar privilegio a moto d’acqua e ai criminali del mare”. Qualcuno vede qualche lampara oggi? La Gioia Tauro affidata al profitto e al consumismo, fra yacht miliardari, gommoni, puzza di nafta e tanto inquinamento. Le tradizioni calpestate per un po’ di denaro. Ridate a Gioia Tauro il mare e le passioni: la lampara in primis.

A Teatro grande Evento con canzoni e musiche scritte dai Pooh

Roma, il musical Aladil al Sistina

6 aprile 2011 – Servizio Giornalistico a cura di Elvia Gregorace

Al Teatro Sistina prima del musical Aladil in città, le cui canzoni e musiche sono state scritte dai Pooh. Scenografia, coreografie e luci sono davvero spettacolari: tappeti volanti, mobili che si muovono, cambi di scena, entrate degli attori dalla platea è un susseguirsi di ritmi che divertono grandi e piccini e che non lasciano un minuto per pensare ad altro. Sebbene il protagonista sia il popolare Manuel Frattini, conosciuto per i musical, emergono un perfetto Jaffar, il perfido della storia, interpretato da Simone Sibillano, che canta, si muove e recita dimostrando una grande talento, non da meno è il genio della lampada, Roberto Ciufoli, noto al grande pubblico proprio perché era uno dei componenti della storica Premiata Ditta che alcuni anni addietro decise di sciogliersi. Questa è stata un’ottima occasione per l’artista, che dopo la scissione della compagnia ha subito un periodo di alti e bassi, partecipando anche ad un reality show: La talpa e che in questo lavoro ha una grande visibilità e dimostra una personalità istrionica. I dialoghi sono scritti bene, ispirandosi a fatti attuali, giochi di parole e sicuramente all’Aladin della Walt Disney, qui molto presente. Le voci dei protagonisti sono limpide e le canzoni orecchiabili, facili da canticchiare. Non aspettate correte a teatro a vedere lo spettacolo, vi sembrerà di essere tornati un po’ Peter Pan!

L’impegno dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Nicola D’Agostino

Vibo Valentia, rifiuti verso soluzione emergenza

6 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rino Logiacco

Da palazzo Luigi Razza fanno sapere che l’assessore all'Ambiente del Comune di Vibo Valentia Pietro Comito, a seguito della drastica riduzione del conferimento dei rifiuti solidi urbani, imposti dalla Daneco Impianti, e alla luce delle possibili conseguenze, ha ottenuto dalla stessa società che gestisce il sito di selezione di Pianopoli (CZ), un aumento delle tonnellate di rsu, che salgono così dalle 20 imposte nell'ultimo “programma di conferimento rifiuti rsu” a 30. Tale aumento è conseguenziale alla nota inviata dal sindaco Nicola D'Agostino, con la quale si chiedevano spiegazioni in merito alle modalità utilizzate per redigere il programma. Un'azione, la più importante, che ha visto l'assessore Comito impegnato costantemente anche e soprattutto al fine di non far pesare sui cittadini i disagi che ne conseguiva l'impossibilità del conferimento presso la discarica di Lamezia Terme (CZ). Nonostante le anticipazioni fatte, l'assessore tiene a precisare quanto segue. “Noto con rammarico che il comunicato inviato nel corso della scorsa settimana e di conseguenza il problema che tutti conosciamo relativo la raccolta ed il conferimento dei rifiuti solidi urbani, è stato frutto di strumentalizzazioni. Il chiedere la collaborazione dei cittadini non ha voluto rappresentare una giustificazione, né ha denotato l'inerzia dell'amministrazione o dell'assessorato che rappresento. Anzi corre l'obbligo di ringraziare non solo i dipendenti comunali ma anche quelli della società Eurocoop che si stanno occupando della raccolta rsu in città e nelle frazioni. Nonostante l'anticipata limitazione e la possibilità di eventuali disagi, ci siamo attivati nel ridurre gli stessi al minimo. Infatti la raccolta è avvenuta anche nei giorni in cui non è stato possibile conferire rifiuti presso la discarica di Pianopoli. Certo, il servizio è stato rallentato, ma non si è in realtà mai fermato completamente. L'aver ottenuto un aumento di circa 10 tonnellate di rifiuti rsu, da parte della Daneco Impianti, l'incontro che si è svolto a Pizzo con l'Associazione dei Sindaci, seguito dalla riunione con il Prefetto di Vibo Valentia Luisa Latella, nonché l'incontro con il Dirigente Generale delle Politiche Ambientali della Regione Calabria Bruno Gualtieri ed il Commissario delegato per l'emergenza ambientale della Regione Calabria Graziano Melandri già fissato per il 15 aprile p.v., sono tutte azioni finalizzate alla risoluzione del problema, che ci vede attivamente coinvolti e costantemente impegnati”.

Continua incessante l’accurata attività di controllo su tutta la filiera della pesca

Gioia Tauro, sequestrati 120 kg di pesce

6 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Pasquale Patamia

Nell’ambito di una operazione volta al controllo ed alla repressione degli illeciti riguardanti la vendita di pescato proveniente dalla pesca sportiva ricreativa, è stato operato dal personale della Capitaneria di Porto di Gioia Tauro, congiuntamente agli uomini della Guardia di Finanza di Palmi, un sequestro di circa 120 kg. di pesce sciabola. Nella fattispecie, i controlli sono stati posti in essere nei confronti di coloro che trasportavano, a bordo delle proprie autovetture, prodotti ittici. Dai suddetti controlli è risultato che alcuni individui trasportavano, per la successiva commercializzazione, il pescato a bordo delle proprie autovetture senza i necessari documenti che ne consentono la rintracciabilità. Ciò ha comportato l’elevazione di 3 verbali per un totale di oltre 5.000 €. ed un sequestro di circa 120 kg. di pesce sciabola (spatola). Il pesce posto sotto sequestro è stato successivamente esaminato dal medico veterinario dell’Asl 10 di Palmi, che dopo un’accurata analisi ha dichiarato l’idoneità al consumo umano. A seguito della certificazione dell’Asl si è provveduto a donare in beneficenza il suddetto pescato al Centro Volontariato “Presenza” di Palmi e alla Casa Famiglia “Casa Nostra” di Polistena.

Cgil e Flai chiedono di superare l’emergenza dei campi

Migranti, piano di accoglienza abitativa diffusa

6 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rino Logiacco

“Gli effetti dello sgombero dei giorni scorsi dei 25 ragazzi africani di Rosarno sono la tristezza, la paura, l’insicurezza. Ciò si poteva leggere negli occhi lucidi di chi ha solo la colpa di essere nato sfortunato, di trovarsi, oggi, in un Italia in cui la solidarietà, il rispetto e l’amore per il prossimo, pur appartenendo alla coscienze dei più, non sono contenuti nelle leggi. Confidiamo che un uguale sentimento, all’atto della firma dell’ordinanza, abbia attraversato, l’animo del sindaco di Rosarno che sin dalla sua elezione si è impegnata in un difficile lavoro di ricomposizione della frattura verificatisi più di un anno fa, dimostrando sempre grande sensibilità umana. Certo, quello della firma dell’ordinanza di sgombero va guardato, purtroppo, nella logica di un atto dovuto che deriva dalla perentorietà dell’applicazione della legge. Ancora una volta, in questo caso, la legge va a colpire le persone più deboli e indifese perché, nei fatti, li priva dell’unico, se pur precario, tetto che erano riusciti a guadagnarsi; non ci scandalizza nemmeno il pensiero di dover scoprire che per stare ammassati in una camera fatiscente c’era chi pretendeva il canone. La legge, ancora , produce altri effetti discriminatori. Il destino degli “sfrattati” non è per tutti uguale, pure in questo, vale regola che si penalizza chi sta peggio. Infatti la sorte è il destino dei 25 ragazzi varia tanto che gli “irregolari” sono stati identificati e “scacciati” mentre i “regolari” sono stati accompagnati al campo containers. Un’azione “cruda” che poteva essere mediata con il coinvolgimento delle organizzazione sociali e dell’associazionismo. Quello che si è verificato è frutto del nulla di fatto sotto il profilo legislativo, sociale e della mancanza di politiche che puntino davvero all’integrazione attraverso un percorso di convivenza. E’ la sconfitta del modello Maroni che affronta il fenomeno dell’immigrazione solo sotto il profilo dell’ordine pubblico e cerca solo di rimuovere il “problema”. Da subito, invece, serve avviare un processo culturale nuovo che non possa passare solo attraverso campi containers o tendopoli che sono come le discariche nel ciclo integrato dei rifiuti, servono solo a superare l’emergenza e non aiutano a gettare le basi per una nuova vera accoglienza ed integrazione. Questo tema, oggi, alle luce del nuovo dramma immigrati deve farci riflettere e sapere che se non si fa leva su due aspetti fondamentali non ci sarà nessuna svolta. Da un lato emerge la necessità di migliorare le condizioni strutturali dell’economia del territorio, a partire da quella agricola, promuovendo maggiore possibilità di occupazione e migliorare così la qualità del lavoro. Ugualmente serve affrontare con coraggio il tema dell’accoglienza , puntando al recupero delle tante abitazioni presenti nei nostri centri, chiuse da anni per effetto dello spopolamento, rendendole fruibili attraverso un intervento di regia istituzionale. Esistono già in altre aree del paese esempi virtuosi di accoglienza abitativa dove i Comuni svolgono un importante ruolo di mediazione. E’ sicuramente un processo di cambiamento lungo e difficile ,ma è l’unico dignitoso ed in grado di risolverle il problema in maniera strutturale”. Questa la nota integrale a firma di Renato Fida, segretario Flai Cgil ed Antonino Calogero, segretario generale Cgil Piana di Gioia Tauro (RC).

Sabato 9 aprile appuntamento all’Oda Teatro

Foggia, ultima merenda al lupo al lupo

6 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Anna la Cecilia

Il viaggio interculturale intorno ai continenti con le favole dei diversi paesi del mondo, raccolte dalla casa editrice Carthusia, giunge alla sua ultima tappa. Sabato 9 aprile 2011, a partire dalle ore 17:30, presso l'Oda Teatro di Foggia, la “Merenda a teatro” della Compagnia Teatrale “Cerchio di Gesso”, con le sue “storie sconfinate”, ci riconduce in Italia con la favola “Al lupo!Al lupo!”. Come nei precedenti appuntamenti, dopo la simpatica introduzione al Paese di appartenenza della favola del prof. Mappamondo, seguirà la lettura animata della Favola a cura delle attrici Mariantonietta Mennuni e Jelly Chiaradia. Il pomeriggio proseguirà con una gustosa merenda e con l’atelier di creatività eco-sostenibile organizzato dalla Cooperativa Sociale Scurpiddu e dall’Associazione Gaas che guideranno genitori e bambini nella costruzione di un piccolo manufatto rappresentativo dell’Italia, alla scoperta del potenziale ludico-creativo dei materiali di riciclo. In occasione dell’ultimo appuntamento con le “Merende a teatro” è prevista una grande “Festa Interetnica” che coinvolgerà tutti i compagni di viaggio provenienti dai diversi paesi attraversati (Algeria, Romania, Filippine, Senegal, Perù, Italia). L’Oda Teatro si trasformerà in una Galleria d’Arte in cui verranno esposti tutti i lavori realizzati dai bambini durante il percorso insieme. Verranno inoltre allestiti i pannelli scenografici tridimensionali corrispondenti ai sei ambienti geografici oggetto dei percorsi di lettura, ideati e realizzati dalla Cooperativa Scurpiddu e dall’Associazione Gaas. Prenderà così vita “Il Villaggio Globale Mondolandia”, il libro gigante di cartone raffigurante la grande città interetnica, una città senza confini in cui convivono e si intersecano, sconfinando nel mondo dell’altro, etnie, tradizioni, costumi e paesaggi diversi. La prenotazione è vivamente consigliata, chiamando al numero 0881 663147.

Grande impegno della Soprintendenza della Calabria

Settimana della Cultura ricca di Eventi

6 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rosamaria Greco

In occasione della XIII Settimana della Cultura la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria, diretta da Fabio De Chirico, ha previsto numerose iniziative. La prima che si terrà a Cosenza a Palazzo Arnone - Salone delle Udienze, dal 7 al 9 aprile prossimo, è dedicata alla figura di Giulio Carlo Argan con un convegno di studi (Giulio Carlo Argan: l’impegno politico, la storia dell’arte, i beni culturali) promosso dalla Soprintendenza Bsae della Calabria, in collaborazione con l’Università degli Studi della Calabria e col Comitato Nazionale per le celebrazioni del Centenario della nascita di Giulio Carlo Argan. Il convegno rende omaggio ad un grande protagonista della Storia dell'Arte e della cultura del Novecento e ne illustra l’opera di critico militante, intellettuale di statura internazionale e politico dei beni culturali. Le giornate di studio offriranno l’occasione per riflettere sul suo progetto di tutela del patrimonio artistico. Il metodo appassionato ed intelligente di Argan saprà fornire un’efficace lente per rileggere le vicende artistiche e l’evoluzione della politica di tutela in Calabria, permettendo di riconsiderarne la storia del territorio, nelle sue espressioni urbane e paesaggistiche, in relazione ai fenomeni politici e sociali che l’hanno percorsa. Il convegno, con il coordinamento scientifico di Fabio De Chirico, soprintendente Bsae della Calabria e di Alessandra Anselmi, docente di Storia dell’Arte Moderna presso l’Università degli Studi della Calabria, si concluderà sabato 9 Aprile con una visita guidata alla Galleria Nazionale di Cosenza (dalle ore 10:00 alle ore 13:00) a cura degli studenti del liceo classico "B. Telesio" di Cosenza. Lunedì 11 aprile, a Cosenza, palazzo Arnone, ore 11:00, si terrà la Presentazione sito di diagnostica, progetto sperimentale a cura della Soprintendenza Bsae della Calabria - Sezione Diagnostica. Il sito, realizzato con la collaborazione esterna della diagnosta Valentina Cosco, evidenzia l’importanza della diagnostica nell’attività di tutela, conservazione e restauro dell’opera d’arte nonché l’attività svolta dalla Soprintendenza in questo settore. Il sito fornisce informazioni, pubblica news ed aggiornamenti sulle attività, articoli a sfondo didattico, resoconti su lavori di particolare pregio. Interverranno: Fabio De Chirico, soprintendente Bsae della Calabria e Valentina Cosco, diagnosta. Lunedì 11 aprile, a Cosenza, nella chiesa di San Gaetano, alle ore 17:00, avrà luogo la Presentazione restauro Crocifisso ligneo. Il manufatto, del XVI secolo, verrà riconsegnato in quest’occasione alla presenza di Nella Matta Rocca, presidente Fidapa sezione di Cosenza; Giliola Langher Gullino, past presidente Fidapa sezione di Cosenza; don Salvatore Fuscaldo, sac. can. parrocchia San Gaetano; Fabio De Chirico, soprintendente Bsae della Calabria e Rosanna Caputo, storico dell’arte direttore coordinatore della Soprintendenza Bsae della Calabria. Il restauro è stato effettuato con la collaborazione della Fidapa di Cosenza. Un breve concerto a cura del Conservatorio “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza accompagnerà l’importante momento. Venerdì 15 aprile, alle ore 11:00, ci sarà la cerimonia di Intitolazione sala Angela Mazzuca. A ricordo di Angela Mazzuca, storico dell’arte della Soprintendenza Bsae della Calabria, prematuramente scomparsa, sarà dedicata a Cosenza, palazzo Arnone, sede della Soprintendenza, una sala. Interverranno: Francesco Prosperetti, direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria; Fabio De Chirico, soprintendente Bsae della Calabria; Raffaele Giovinazzo, comandante carabinieri Tutela Patrimonio Culturale Nucleo di Cosenza; Salvatore Perugini, sindaco di Cosenza e don Giancarlo Gatto, chiesa di San Giovanni Battista di Cosenza. Sabato 16 aprile 2011, alle ore 11:00, a Cosenza, palazzo Arnone, si terrà la Presentazione volume Melchiorre Cafà Insigne modellatore. La Natività, l’Adorazione dei pastori ed altre opere in cera. Interverranno: Alessandra Anselmi, docente di Storia dell’Arte Moderna Università degli Studi della Calabria; Fabio De Chirico, soprintendente Bsae della Calabria; Sante Guido e Giuseppe Mantella, restauratori, curatori del volume. Il ritrovamento dei quattro inediti capolavori di Melchiorre Cafà, che ha contribuito ad incrementare l’esiguo ma significativo corpus delle opere del giovane artista maltese, viene ampiamente illustrato nella pubblicazione con efficaci raffronti e puntuali rimandi alle vicende biografiche e all’opera nota di Melchiorre Cafà. Il volume, edito da Rubbettino, è corredato da un corposo apparato fotografico. Domenica 17 aprile 2011, alle ore 16:00, a Bova (RC), chiesa dello Spirito Santo, la Soprintendenza Bsae della Calabria e il comune di Bova, nell’ambito del convegno Sincretismi nell'Area Grecanica: valorizzazione e fruizione liturgica di un bene immateriale nella Calabria Greca presentano il volume di Alfonsina Bellio All’Ombra delle Pupazze in Fiore – Antropologia di un rito nella Calabria grecanica. Il convegno è ideato e promosso da Fabio De Chirico, soprintendente BSAE della Calabria e da Pasquale Faenza, conservatore di Beni Culturali, con lo scopo di promuovere, tutelare e valorizzare il patrimonio culturale dell'area grecanica. Nel corso della giornata di studi, aperta dall’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri, dal soprintendente Fabio De Chirico e dal sindaco di Bova Leo Giovanni Andrea Casile, saranno approfondite le tematiche legate alla conoscenza e alla valorizzazione della Processione delle Pupazze o Persefoni, evento tradizionale della domenica delle Palme di straordinaria valenza etnoantropologica. Parteciperanno, inoltre, Annamaria Lico, responsabile del settore etnoantropologico della Soprintendenza Bsae della Calabria; Egidio Cossa, antropologo della Soprintendenza al Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini” di Roma; Alfonsina Bellio, antropologa dell’Università della Calabria e Pasquale Faenza, conservatore, storico dell’arte della Scuola di Specializzazione di Storia dell’Arte Medievale e Moderna alla Sapienza di Roma.

In Italia si registra un numero crescente di crimini contro l’infanzia

Troppi angeli volati in fretta in cielo

Angeli volati in cielo

6 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Federica Orsida

La cronaca nera italiana si tinge troppo spesso di morti innocenti. Il 30 gennaio 2002 a Cogne viene ucciso Samuele Lorenzi. I soccorritori, chiamati dalla madre, Annamaria Franzoni, lo trovano con gravissime ferite alla testa ed il bambino morirà poco dopo. Qualche giorno dopo viene accusata dell’omicidio la mamma. Il tribunale di Aosta la condanna a 30 anni di reclusione, nonostante Anna Maria Franzoni abbia sempre negato l’omicidio. Il 2 luglio 2005 A Roasio in provincia di Vercelli, Matilda, una bambina di 22 mesi, muore per traumi interni. Per la vicenda, dopo qualche giorno, è indagata la madre Elena Romani, 31 anni. La bambina sarebbe stata uccisa con una scarpa usata come corpo contundente o per sferrare uno o più calci. In realtà dalle indagini emergerà che è stato il compagno della madre a uccidere la piccola Matilda. L’1 aprile 2006 a Parma viene ritrovato il corpo del piccolo Tommy. “L’ho ucciso io: non sopportavo il suo pianto”. Queste parole, agghiaccianti, spengono ogni speranza di ritrovare vivo Tommaso Onofri, il bimbo sequestrato a Parma. A pronunciarle è Mario Alessi, manovale nella ristrutturazione della residenza degli Onofri a Casalbaroncolo. Il 15 marzo 2010 durante le notte muore il piccolo Alessandro nel locale di Giovanni Antonio Rasero durante una notte a base di cocaina con Caterina Mathas. Sono stati arrestati nella notte dalla squadra mobile con l’accusa di omicidio volontario del piccolo Alessandro, di otto mesi, la madre del bambino, Caterina Mathas, di 26 anni, ed il suo compagno, Giovanni Rasero, di 29, entrambi genovesi. Samuele, Matilda, Tommy, Alessandro e molti altri, piccoli angeli volati in cielo, vite spezzate che ancora dovevano crescere, fiori recisi che ancora dovevano sbocciare. Massacrati nei luoghi un cui dovevano essere al sicuro, trucidati da chi doveva tenerli al sicuro, i motivi tra i più stupidi, soldi, droga e quant’altro. Doni inviati a chi non ha saputo prendersi cura di loro, a chi ha deciso di troncare quei fiori troppo presto. Non chiamiamolo raptus di follia, non chiamiamola depressione. Non c’e raptus o depressione che tenga di fronte a certi omicidi insensati, non c’è giustificazione per un orrore così grande. Non giustifichiamo l’orrore, non troviamogli scusanti o sconti di pena per buona condotta, non lasciamo impunito chi ha privato il mondo del sorriso di un bimbo, che sia la madre o lo sconosciuto che puntava ad un riscatto, chiunque esso sia ha reciso un fiore troppo piccolo, ha frantumato una vita troppo innocente. Piccoli angeli volati in cielo troppo presto, troppo piccoli per capire che la loro vita è stata spezzata proprio da chi doveva amarli al di sopra di ogni altra cosa.

Una famiglia in crisi ha cambiato e di parecchio il ruolo della madre

Il valore vero ed antico della Mamma

mamme

6 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Filippo Stirparo

“Mamma”. Questo è il titolo di una vecchia canzone di Bixio e Kerubini portata al successo da Beniamino Gigli e successivamente ripresa da altri noti cantanti come Claudio Villa — Luciano Tajoli e Nunzio Gallo. Era cantata a quelle “mamme”, rimaste ormai in poche in percentuale, che hanno il ruolo Regina del focolare domestico, della casa, che rimaneva in attesa del figlio che tornava per non lasciarla sola. “...e per la vita non ti lascerò mai più”. Così concludeva la canzone. Oggi il figlio lontano può starsene tranquillo, la mamma non rimane più sola, trova la buona compagnia. La donna nella sua giusta lotta per l’uguaglianza, ha superato la barriera del limite è andata oltre e avanza imperterrita verso non si sa dove e quando si vuole fermare, perché non sa più dove deve arrivare. E’ andata troppo in alto e il suo valore è diminuito di molto. Chiaramente non si fa di tutte le erbe un fascio, perché c’è per fortuna ancora la buona mamma, quella moderna che lavora anche fuori e tornando a casa sa essere ancora la buona mamma, dal sapore antico. La donna oggi se vuole ottenere un posto di lavoro deve cercare di essere gentile con il capufficio e in tal caso va avanti, fa carriera e l’ottiene ovunque ella vuole lavorare. Ha le doti per ottenere e fare carriera per poi dire “B” e ho avuto una buona fortuna, come scrive Rita Pani in una vicenda realistica. La mamma ci manca, sono poche quelle mamme che indirizzavano i figli, li educavano alle buone maniere, alla morale. Le mamme oggi sono le riviste di moda. La Rai ricca di buoni esempi, di consigli vari, che fa vedere la donna nuova, la donna moderna. Qui facciamo continuare Rita Pani: “Oggi è diverso, il trojsmo è inflazionato, la merce abbonda, natura o artefatta, giacché laddove la natura non aiuta sopperisce col bisturi o i push up”. Le figlie, quelle d’oro, così come definite dalle mamme, rimanete così come siete, credeteci non siete arretrate, seguite i consigli delle buone mamme ancora rimaste Regine del focolare domestico e che lavorano anche fuori casa, con il concetto sano della famiglia, sempre orgogliose di essere vere mamme, moderne, ma dall’antico sapore e pregio.

Realizzato dal Comitato Lavoratori Licenziati dalla Cgil e dei ricercatori

Messina, Sportello online Sos precari italiani

6 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rosamaria Greco

Un gruppo di ricercatori precari di Diritto del Lavoro, coordinati dal loro docente universitario, i quali desiderano, per ovvie ragioni, mantenere l'anonimato, condividendo la battaglia che il Comitato dei Lavoratori Licenziati dalla Cgil sta conducendo, ha inteso sostenere il comitato dei lavoratori. A tal fine, dunque, hanno individuato quale concreto segno della loro solidarietà, lo strumento della consulenza online che si esplicita con l’apertura dell’account di posta elettronica sos.precari@libero.it al quale, chi ritiene opportuno e utile, può inviare quesiti, richieste di informazione e qualsiasi chiarimento in tema di lavoro precario e contratti di lavoro no-standard. I quesiti più importanti insieme con la risposta fornita dai consulenti, verranno pubblicati sul nostro quotidiano nazionale, omettendo nomi e cognomi naturalmente a tutela della privacy, affinché l'esperienza di uno possa essere utile a livello generale.

Nove consiglieri si sono dimessi. Sciolto il Comune della Piana di Gioia Tauro

Rizziconi, arriva il commissario prefettizio

6 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rino Logiacco

In Calabria dopo lo scioglimento delle amministrazioni comunali per presunte infiltrazioni mafiose, va di moda lo scioglimento per effetto delle dimissioni dei consiglieri comunali che si assumono la responsabilità di non portare avanti il mandato dei propri elettori e dare alla propria comunità un’amministrazione commissariale. E’ accaduto recentemente a Serra San Bruno nel Vibonese, si è ripetuto a Rizziconi nella piana di Gioia Tauro dove oggi si insedia la commissione prefettizia reggina. L’ex sindaco Antonino Bartuccio con una dichiarazione quasi telegrafica commenta: “Sono orgoglioso e onorato di avere rappresentato Rizziconi nella qualità di primo cittadino e di essermi impegnato per risollevarlo dal baratro in cui era caduto nel passato, grazie anche alla collaborazione fattiva di persone perbene e oneste che mi sono state a fianco nel rispetto della legalità e della trasparenza. Altri hanno dimostrato incapacità ed ignoranza, non curandosi delle sorti del proprio paese e pensando solamente alla tutela dei loro interessi. Sono certo che l'attività svolta dalla mia amministrazione è stata praticamente penalizzata dalla scelta, non certamente positiva per la rinascita di Rizziconi, fatta da alcuni consiglieri”. La comunità pianigiana viene ad essere sottoposta così, nello spazio di circa undici anni, ad una quinta gestione commissariale. Si dovrà attendere la primavera 2012 per avere una nuova amministrazione comunale. Una sconfitta per tutti che mortifica l'istituzione comunale, lasciando ancora una volta i cittadini allo sbando.

Come può il Comune chiedere la rimozione di strutture pubblicitarie che gli fruttano oltre 50 mila euro annui e che sono state regolarmente autorizzate dall'Ente?

Vibo Valentia si accanisce su Vibo Valentia

6 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rino Logiacco

Rimozione gli impianti pubblicitari abusivi. Questa l’iniziativa porta avanti dall’amministrazione comunale di Vibo Valentia che, attraverso il dirigente della ripartizione urbanistica Demetrio Beatino, ha disposto la rimozione di 47 impianti. Secondo quanto accertato dal Comune sarebbero privi di necessaria autorizzazione per come previsto dalla normativa urbanistica in vigore. Ad essere colpita dalle ordinanze di rimozioni anche la prestigiosa società nazionale, concessionaria outdoor, che opera in tutta Italia con migliaia di strutture pubblicitarie e campagne che riguardano importanti brand nazionali. La stessa società Pubbliemme S.r.l., non ha fatto mancare la sua puntuale replica. “Premesso che la Società si riserva di fare valere le proprie ragioni nelle opportune sedi, fa presente di non avere ricevuto alcuna ordinanza da parte del Comune di Vibo Valentia. Ad ogni modo – anche ammesso che la notizia risponda a verità – è a dir poco disdicevole (per non dire altro) che un pubblico ufficiale informi un giornalista, prima ancora che il diretto interessato, della notitia criminis di abusivismo edilizio qual è quella pubblicata. L'affermazione che gli impianti pubblicitari della Pubbliemme sono abusivi è falsa e gravemente lesiva dell'immagine della stessa ed è causa di gravissimi danni. Della falsità dell'affermazione è ben a conoscenza l'amministrazione comunale di Vibo Valentia”. Tanto più che gli stessi impianti sono stati autorizzati proprio dall’Ente Comune che percepisce dagli stesi dei canoni che vanno nelle casse vibonesi. Dunque perché agire indiscriminatamente e senza approfondire la questione e non limitarsi a chi davvero ha realizzato senza autorizzazioni e non paga alcunché? Concetti che nella nota vengono così esplicitati. La Pubbliemme è “proprietaria di impianti pubblicitari dislocati su tutto il territorio (non solo comunale ma anche nazionale), che presentano vari formati e tipologie; ogni installazione (ivi comprese quelle nel territorio del comune di Vibo Valentia) è preceduta da una richiesta di autorizzazione all'amministrazione competente e da un provvedimento autorizzativo, espresso o tacito, com'è consentito dall'art. 11 del “Regolamento comunale per la disciplina della pubblicità”. Costituisce – prosegue il presidente del consiglio di amministrazione della società Domenico Maduli – inequivoca conferma del rilascio delle autorizzazioni la circostanza che l'amministrazione ha sempre preteso e riscosso l'imposta comunale sulla pubblicità relativamente a tutti gli impianti installati nel suo territorio; è evidente, infatti, che, se gli impianti non fossero stati assentiti, il Comune non avrebbe avuto ragione di percepire (rectius non avrebbe potuto percepire) la detta imposta. L'amministrazione non aveva certo bisogno di “effettuare un vero e proprio censimento” o “controlli e verifiche a tappeto su tutto il territorio” per sapere quali fossero gli impianti installati dalla Pubbliemme dal momento che tale società annualmente presenta dichiarazione ex art. 8 D. Lgs. 507/93 (nella quale sono indicati ubicazione, tipologia e dimensioni di tutti gli impianti installati nel territorio comunale) e, sulla base di essa, l'amministrazione calcola e la Pubbliemme corrisponde annualmente la cospicua somma di euro 52.750,00 a titolo di imposta sulla pubblicità”. Critiche, quindi, vengono esposte sul fatto che in passato “nessun controllo era stato effettuato per quanto attiene la regolarità dell'impianto”. “Il comune – fanno presente dalla Società nazionale di outdoor – infatti, ha l'obbligo di verificare tale regolarità in sede di rilascio dell'autorizzazione, sicché tale rilascio implica che il controllo è stato eseguito ed ha avuto esito favorevole per il richiedente (che è quello che è avvenuto per la Pubbliemme); non è un caso che la legge imponga che la richiesta deve essere accompagnata da un elaborato planimetrico, da una relazione contenente puntuale descrizione delle caratteristiche dell'impianto da installare e da documentazione fotografica; documenti tutti che sono stati sempre allegati dalla Pubbliemme alle istanze. E qui mette conto aggiungere che in due soli casi l'amministrazione comunale ha negato alla Pubbliemme l'autorizzazione ed il diniego è stato puntualmente impugnato innanzi al Tar competente, che ne ha sospeso l'esecutorietà”. Dalla Pubbliemme rilevano che “l’istituto della licenza edilizia non esiste più da anni e che la materia degli impianti pubblicitari è soggetta ad una disciplina speciale che deroga a quella sull'edilizia. Costituisce principio pacifico nella giurisprudenza della Corte di Cassazione che in materia di installazione di cartellonistica pubblicitaria "non è configurabile alcuna violazione delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, di cui al Dpr n. 380 del 2001, in quanto la materia è disciplinata dal D.lgs. 15 novembre 1993, n. 507”. La Pubbliemme nella suo comunicato ufficiale rileva l'installazione di impianti abusivi, sollecitandola ad una presa di posizione nei confronti degli abusivi (quelli veri) “mediante l'adozione di provvedimenti sanzionatori; tali solleciti sono sempre rimasti senza risposta. Tutte le circostanze indicate nella presente comunicazione sono sorrette da idonea documentazione”. Ci chiediamo a chi giova tentare di ledere l’immagine di un soggetto che rappresenta un'importante e solida realtà del vibonese e non solo. Perché Vibo Valentia continua ad accanirsi su Vibo Valentia? Un interrogativo ed una considerazione che lasciamo ai nostri lettori. Basti pensare all’impegno del sociale di taluni aziende. Vi invitiamo a leggere su tutti questo servizio cliccando qui.

Il calabrese insieme ad altri colleghi ha proposto di abolire il reato di fascismo

Bevilacqua il nuovo senatore fascista

Nostalgici fascistiFranco Bevilacqua

6 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Antonio Nesci

Abolire la XII norma transitoria e finale della Costituzione che vieta “la riorganizzazione sotto qualsiasi forma del disciolto Partito fascista”. E' quanto stabilisce un disegno di legge costituzionale depositato al Senato da cinque senatori del PdL e uno del FLI. Reazioni sconcertate dall’opposizione e dallo stesso ex missino Presidente della Camera Gianfranco Fini che, commentando con i suoi, avrebbe definito questa proposta una “follia”. Poi, esprimendo tutta la sua disapprovazione, ha chiesto e ottenuto il ritiro della firma dell’unico esponente di FLI firmatario del ddl. Anche il presidente del Senato, Renato Schifani, ha fatto trapelare la sua irritazione per un ddl di sapore nostalgico che, peraltro imbarazza la parte del PdL di provenienza da Forza Italia. Da ambienti vicini alla presidenza di Palazzo Madama si viene, a sapere che Renato Schifani, è “rimasto sorpreso ed esterrefatto” e pur nel rispetto delle prerogative costituzionali dei senatori, “auspica che i firmatari della proposta possano rivedere la loro iniziativa”. Ma gli altri cinque senatori: Cristano De Eccher (primo firmatario) Fabrizio Di Stefano, Francesco Bevilacqua, Giorgio Bornacin, Achille Totaro, tutti ex An, non demordono e mantengono il punto. “Nessuno di noi - sostengono in una nota congiunta - ha mai pensato di avviare una battaglia di tipo ideologico fuori dal tempo e dalla storia. Il nostro ddl, infatti, si prefigge di intervenire su una norma transitoria che per sua stessa natura era quindi destinata, secondo la volontà dei padri costituenti, a valere per un tempo limitato”. La polemica che accomuna anche le organizzazioni antifasciste è rivolta in particolare al primo firmatario: De Eccher, discendente di nobile famiglia trentina legata al Sacro Romano Impero e responsabile da giovane a Trento del gruppo di Avanguardia Nazionale. Eccher, in passato fu indagato dall’ex procuratore di Milano Gerardo D'Ambrosio, oggi per ironia della sorte anche lui senatore nelle file del Pd, per la strage di Piazza Fontana. “Non mi stupisco affatto. Mi indigno semmai, ma non rimango meravigliato. E' quello che è sempre stato e non cambia certo perché ora è un senatore” commenta Gerardo D'Ambrosio. “Noi due quando ci incontriamo in Senato ci ignoriamo; facciamo finta di non conoscerci” rivela l'ex magistrato. Tra i cinque senatori “fascisti” il calabrese Franco Bevilacqua, nativo di Vibo Valentia, una città che ha dato i natali al Ministro Fascista “Luigi Razza”, dove la stessa amministrazione comunale è amministrata dal PdL ed in particolare dalla componente ex missina del partito e dove i nostalgici della camicia nera sono in tantissimi. Certo che la proposta fa discutere e molto…

Al parco fluviale Gesso e Stura una serie di appuntamenti

Cuneo, rane in concerto per la primavera

5 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rosamaria Greco

La primavera al Parco fluviale Gesso e Stura continua con una serie di appuntamenti in natura: anzitutto “Rane in concerto”, le serate di ascolto di rospi smeraldini e raganelle che nelle sere di primavera amano cantare in coro nella aree umide del parco. Sulla base del ciclo biologico degli anfibi e dello specifico periodo riproduttivo di quest’anno, le date hanno subito alcune variazioni: le uscite sono state anticipate a martedì 12, venerdì 15 e martedì 19 aprile. Seguirà l’ormai tradizionale trekking di Pasquetta, lunedì 25 aprile, una passeggiata con animazione e sorprese per adulti e piccini, al termine del quale si potrà fare pic nic libero nella zona dell’orto didattico. Si consiglia di portare una macchina fotografica per partecipare alla proiezione delle foto ricordo della giornata, che si effettuerà nel pomeriggio. Altri interessanti appuntamenti si svolgeranno nel mese di maggio: visite guidate all’orto didattico nelle giornate di sabato 14 e domenica 29 maggio; giovedì 12, 19 e 26 maggio escursioni in bicicletta in compagnia di una nutrizionista per conoscere l’alimentazione eco-compatibile, eco-sostenibile e di prevenzione. Per qualsiasi informazione e per le iscrizioni è possibile contattare la segreteria del Parco fluviale al numero 0171.444.501, dal lunedì al venerdì in orario d’ufficio, escluso il venerdì pomeriggio, o scrivere all’indirizzo e-mailparcofluviale@comune.cuneo.it. Sempre a maggio ancora trekking lungo lo Stura alla memoria dei f.lli Ramorino organizzato dalla Compagnia del Buon Cammino (tel. 338.7908771), incontro ed escursione alla scoperta dei passeri a cura della Lipu (lipucuneo@alice.it), escursione storico-culturale tra santuari e chiese lungo il parco organizzata da Legambiente Cuneo (tel. 340.2775200), breve corso di aikido femminile (tel. 339.3628531) e passeggiata lungo il canale di Cherasco a Castelletto Stura in collaborazione con l’Ass. Per-corsi (tel. 0171.791977). Intanto nel Parco è stato riattivato il servizio di noleggio gratuito di mountain bike presso la Cascina Costantino di San Rocco Castagnaretta (CN), Viale Mistral 85, dove è possibile prelevare biciclette per adulti e bambini, dal martedì al sabato dalle ore 9 alle 12 e dalle 14 alle 20 e la domenica dalle 9 alle 20. Per informazioni contattare il gestore al numero 0171.492837. Dalla Cascina Costantino si accede comodamente alla pista ciclabile lungo Gesso con la possibilità di percorrere l’anello attorno alla città di Cuneo, dalla zona Crocetta fino al Parco della Gioventù per poi proseguire verso la confluenza tra Gesso e Stura, quindi risalire dalle Basse di Stura verso Cervasca, Vignolo e Borgo San Dalmazzo. Altri punti di noleggio verranno riattivati in estate per offrire l’opportunità di escursioni in bicicletta nelle altre aree del parco.

Tredici persone arrestate nell’inchiesta “Orchi”

Cosenza, abusavano di una ragazzo disabile

5 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Antonio Nesci

Disumanità, orrore. Due termini che in maniera lapidaria rendono l’idea della barbarie compita per otto anni da tredici persone di Cosenza: sevizie e abusi sessuali su un disabile mentale calabrese. L’orrore è stato “scoperchiato” dai Carabinieri della Compagnia di Cosenza. Il giovane vittima degli abusi sarebbe stato costretto anche a subire violenze di gruppo, ed alcuni degli arrestati, avrebbero anche sottoposto la vittima, che ha poco meno di 30 anni, a sevizie che sono state riscontrate dagli investigatori. L’inchiesta “Orchi”, iniziata sei mesi fa grazie a voci confidenziali raccolte dai carabinieri di Cosenza, nel corso del tempo ha portato gli investigatori a creare un rapporto di fiducia con la vittima, e così si è arrivati a risalire ai presunti autori delle violenze, alcuni dei quali sposati, ed ai luoghi in cui avvenivano. Dalle indagini è emerso che alcuni degli arrestati, di età compresa tra 35 e 70 anni, conoscevano la vittima da anni ed avrebbero iniziato ad abusarne nel 2003. Altri indagati, invece, sarebbero venuti in contatto con il giovane disabile più recentemente, circa tre anni fa, dopo una sorta di passa parola. A sei arrestati viene contestata anche l’accusa di violenza sessuale di gruppo. Tra loro vi è anche un uomo che, pur non potendo avere rapporti sessuali, avrebbe partecipato alle violenze. Gli arrestati, che al giovane disabile non avevano quasi mai rivelato i loro veri nomi, sono Giuseppe Santoro, alias 'U Ragioniere, Massimo Lomonaco, alias Arcangelo, Antonio Santoro, alias Antonio Veltri, Antonio Donvito, alias Totonnu, Mario Aiello, Pasquale Andali, alias Pasquale Fabiano, Aldo De Rose, alias Paolo Naccarato, Fernando Mele, Giuseppe Pugliese, alias Giovanni Pinuzzo Di Bartolomeo, Cosimo Pastorello, alias Michele, Vincenzo Gagliano, alias Mastro Vicenzo, Eugenio De Cicco e Franco Adamo Spadafora. Le persone arrestate sono tutte di Cosenza e di Rende. Il giovane è stato affidato alle cure della sua famiglia, che era del tutto ignara di cosa stesse accadendo.

Realizzato dal Dipartimento Nazionale. Ha partecipato anche Tropea (VV)

Work Educational di Protezione Civile

5 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rosamaria Greco

Il gruppo comunale di Protezione Civile di Tropea (VV), coordinato da Antonio Piserà, ha svolto nell'ambito delle attività formative un’importante Work Educational presso il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile di Roma. Il Work Educational si è tenuto lo scorso 1 aprile con la visita delle strutture fondamentali del Sistema Nazionale di Protezione Civile Nazionale e mediante moduli formativi coordinati dai funzionari del Dipartimento centrale. Il Work Educational è iniziato con un briefing sul sistema operativo della Protezione Civile, il cui funzionamento è stato illustrato da Giovanni Cammarone. Il secondo step formativo ha permesso di approfondire la conoscenza della “Sala Situazione Italia”, il centro di coordinamento nazionale con il compito di: monitorare e sorvegliare il territorio nazionale per individuare le emergenze previste o in atto e seguirne l'evoluzione; allertare e attivare le diverse componenti e strutture operative del Servizio nazionale della Protezione Civile che concorrono alla gestione delle emergenze. La “Sala” opera 24 ore su 24, tutti i giorni dell'anno, e partecipano al suo funzionamento, con propria postazione, il personale del Dipartimento della Protezione Civile e un rappresentante delle seguenti strutture operative del Servizio nazionale della Protezione Civile: Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, Forze Armate, Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato, Capitanerie di Porto - Guardia Costiera, Croce Rossa. E’ in fase di allestimento una postazione per ciascuna delle Regioni italiane. In tempo ordinario riceve, richiede, raccoglie, elabora e verifica le notizie sulle emergenze, previste o in atto, sul territorio nazionale ed estero. Acquisisce, inoltre, ogni informazione utile sugli interventi e sulle misure adottate a livello locale e regionale, mantenendo il necessario raccordo con: le sale operative nazionali delle forze istituzionali preposte al soccorso e/o di pubblica utilità; le sale operative di Protezione Civile delle Regioni e delle Province autonome; le sale operative delle amministrazioni provinciali e degli Uffici Territoriali del Governo - Prefetture; le sale operative nazionali o le strutture di controllo centrale degli enti e amministrazioni che gestiscono le reti e le infrastrutture di servizi. Il “Sistema” si muove in raccordo con i diversi uffici e servizi del Dipartimento della Protezione Civile, mantenendo collegamenti informativi e operativi costanti con il Cfc - Centro Funzionale Centrale, il Coemm - Centro operativo per le emergenze marittime e il Coau - Centro operativo aereo unificato. In emergenza ha il compito di allertare e, se necessario, attivare le diverse componenti e strutture operative del Servizio Nazionale di Protezione Civile. In situazione di emergenza, il “Sistema” si configura in Unità di crisi (S3) che è lo stato previsto dalle procedure di attivazione interna del Dipartimento. L'attività dell'Unità di crisi è organizzata per settori di intervento, le “Funzioni di supporto”, a cui partecipano i diversi uffici e servizi competenti del Dipartimento e i rappresentanti di altre amministrazioni ed enti competenti per l’attività della “Funzione”. Ogni “Funzione” ha una propria postazione nella “Sala Situazione Italia” e il “Sistema” si configura in “Strutture operative”. Il terzo step si è svolto presso la “Sala Emergenze” dove si riunisce il Comitato Operativo della Protezione Civile Nazionale che assicura la direzione unitaria e il coordinamento delle attività di emergenza. Il Comitato è presieduto dal Capo del Dipartimento ed è composto da rappresentanti di “Componenti” e “Strutture operative” del sistema di protezione civile italiano. Il Comitato Operativo ha l'obiettivo di valutare le notizie, i dati e le richieste provenienti dalle zone interessate all'emergenza, definire le strategie di intervento e coordinare, in un quadro unitario, le misure adottate da tutte le amministrazioni ed gli enti interessati al soccorso. Il Comitato dura in carica tre anni. Opera con la presenza di almeno la metà più uno dei componenti. Nei casi di urgenza o emergenza, il Comitato Operativo può agire anche con la presenza dei rappresentanti del Dipartimento, Vigili del Fuoco, Forze Armate, Forze di Polizia, Corpo Forestale, Croce Rossa, Organizzazioni nazionale di volontariato e Conferenza unificata. Il Comitato viene convocato dal Presidente, con preavviso di almeno tre giorni e con l’indicazione degli argomenti all'ordine del giorno. Nei casi di urgenza o di emergenza, può essere convocato anche via fax o telefonicamente. Il terzo step formativo si è svolto presso il Coemm - Centro operativo per le emergenze marittime. Al Capitano di Corvetto Guglielmo Cassone (Capo Centro Operativo Emergenze Marittime) il compito di illustrare la struttura e le modalità di azione. Il Coem concorre alla gestione operativa delle crisi conseguenti ad eventi di inquinamento in mare e garantisce il supporto tecnico alle attività di bonifica e recupero di relitti in mare o piaggiati, in caso di dichiarazione di stato di emergenza. Provvede, inoltre, al monitoraggio delle attività di soccorso in caso di incidenti in mare e l’attivazione di unità navali impiegate per fini di Protezione Civile. Il quarto step del Work Educational si è svolto presso il Coau, la struttura tramite la quale il Dipartimento della Protezione Civile coordina l'attività di spegnimento degli incendi boschivi con la flotta aerea italiana sull’intero territorio nazionale. Nel Coau confluiscono le richieste di intervento inoltrate dalle sale operative regionali. Il Coau è un servizio operativo dell'Ufficio VII - Attività aeronautica del Dipartimento della Protezione Civile. Il Coau oltre a svolgere attività d’antincendio boschivo si occupa di interventi di trasporto aereo, di mezzi e uomini, in stato di emergenza. Con grande sorpresa nostra, parte della flotta area del Coau è collocata presso gli hangar dell’ Aeroporto Internazionale di Lamezia Terme (CZ). Il Work Educational si è concluso nel Centro Funzionale Centrale e di indirizzo e coordinamento della rete dei Centri Funzionali decentrati, dei presidi territoriali e dei Centri di Competenza. Esso promuove, sviluppa, realizza e verifica, anche attraverso i Centri di Competenza, i metodi, gli strumenti e i prodotti per il miglioramento delle capacità previsionali e valutative e per il funzionamento ottimale della rete dei Centri Funzionali. Stimola iniziative in materia di previsione e vigilanza dei fenomeni meteorologici e climatici di interesse delle attività di Protezione Civile, concorrendo alle iniziative in materia di rischi collegati. In coordinamento con l'Ufficio rischio sismico e vulcanico, promuove le attività per la definizione amministrativa ed operativa del Centro Funzionale Centrale Multirischio. Emette quotidianamente il Bollettino di Vigilanza Meteo. “L’intero Work Educational –afferma il coordinatore comunale Antonio Piserà - è stato Coordinato dal Funzionario del Dipartimento Nazionale Giovanni Barone. Ringraziamo l’intero Dipartimento Nazionale ed i suoi funzionari per l’attenzione e la professionalità dimostrata nell’accoglierci e nell’approfondire gli argomenti del workshop. La formazione – ha concluso il coordinatore cittadino - è una componente fondamentale per la crescita del gruppo comunale, oltre ad essere un momento di aggregazione per l’intera squadra operativa del Comune di Tropea”.

Forze dell'Ordine contrastano con decisione la malavita dello Stretto

Reggio Calabria, 26 arresti tra Tegano e Labate

5 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rino Logiacco

Alba nera per la malavita dello Stretto. Forze dell’Ordine implacabili nel contrasto al crimine organizzato. Hanno, infatti, fatto scattare le manette ai polsi a 26 uomini delle ‘ndrine di Reggio Calabria. I fermi emessi dalla Dda di Reggio Calabria ed eseguiti dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria, diretta da Renato Cortese, e dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato. Arrestati esponenti di spicco delle famiglie Tegano (soprattutto) e Labate. La prima famiglia, su cui è presumibile che abbiano giocato un ruolo importante le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Roberto Moio, nipote del mammasantissima Giovanni Tegano, è egemone ad Archi, zona nord della città, la cosca Labate, invece, è originaria del rione Gebbione, zona sud di Reggio. Per tutti l'accusa è di 416bis, associazione a delinquere di stampo mafioso.

Colpite le ‘ndrine da una operazione internazionale

Bologna, colpo ai clan calabresi

5 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rino Logiacco

La Polizia di Stato di Bologna ha eseguito alcuni provvedimenti restrittivi nei confronti di persone responsabili di traffico di sostanze stupefacenti. Gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Bologna, unitamente al personale delle Questure di Bergamo, Cosenza, Milano, Modena, Napoli, Rimini, Verona hanno disarticolato due distinti gruppi di trafficanti di cocaina albanesi dediti all'importazione di stupefacente in Emilia Romagna. Tra gli arrestati figurano anche tre pregiudicati italiani, due dei quali affiliati ad una `ndrina calabrese, dediti alla vendita di cocaina e alla “ripulitura” di denaro contraffatto. Il primo sodalizio, originario di Tirana in Albania, importava dal Belgio e dall'Olanda cocaina, che una volta stoccava in alcuni locali bolognesi, veniva venduta a clienti della Lombardia, Toscana e Puglia. Il gruppo calabrese, affiliato alla cosca Farao Marincola di Ciro' (KR), era dedito al narcotraffico in Emilia e allo smercio di banconote contraffate, che "venivano ripulite" attraverso il riutilizzo all'interno degli esercizi commerciali di proprieta' di affiliati. Nel corso dell'operazione sono stati sequestrati oltre 6 kilogrammi di cocaina e ingente quantitativo di banconote contraffatte.

Dopo le proteste dei cittadini, il Comune dà il via ai controlli mirati

Lucca, i bisognini di fido sporcano le strade

5 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rosamaria Greco

E’ stretta in tutta Italia sui cani sporcaccioni da Vibo Valentia a Lucca. Controlli mirati per colpire sul fatto i proprietari di cani che non raccolgono le deiezioni dei propri animali. Il Comune di Lucca corre ai ripari dopo le molte segnalazioni arrivate all’amministrazione comunale e in vista della bella stagione che porterà turisti e visitatori a riempire, in particolare il centro cittadino. “Al Comune arrivano decine di segnalazioni e proteste di cittadini – sostiene Benedetto Stefani, assessore con delega all’Ambiente - che lamentano come le strade, in particolare del centro storico ma anche nella periferia, siano sporcate dalla maleducazione dei proprietari di cani che, quando portano a passeggio i propri animali, non raccolgono i bisognini. Quando pioveva le vie venivano ripulite dagli acquazzoni e forse il fenomeno era meno evidente, ma con l’arrivo della belle giornate, il problema è improvvisamente esploso e numerosi cittadini hanno iniziato a protestare e a chiedere al Comune maggiori interventi di controllo. Urgono quindi una serie di interventi mirati a cui daremo immediata applicazione, ma soprattutto chiedo la collaborazione dei cittadini e li richiamo alle regole di una civile convivenza, anche per il rispetto dovuto agli altri e alle bellezze della nostra città”. A questo punto, al fianco dei controlli operati dalla Polizia Municipale, ci saranno anche interventi mirati dell’Anpana, l’associazione delle guardie ecozoofile che collabora già con il Comune e Sistema Ambiente nel controllo dell’esposizione corretta dei rifiuti per la raccolta differenziata e vigila nelle zone di confine affinché i residenti di altri territori non vengano a gettare la spazzatura sul territorio di Lucca. “La questione – aggiunge Stefani – si fa più urgente, anche perché è appena partita la stagione turistica e non possiamo certo far vedere una città sporca e maleodorante ai visitatori che arrivano da tutto il mondo”. Le sanzioni sono stabilite dall’art. 18 dallo speciale Regolamento di convivenza uomo animali, varato dal Comune di Lucca che stabilisce oltre alle norme a tutela degli animali anche le multe per l’abbandono di deiezioni solide di animali in spazi pubblici (vie, piazze, spazi ecc) da € 60,00 a € 360,00. Il regolamento stabilisce inoltre con l’art. 2 le aree di svago per i cani: ai fini della sgambatura è consentito liberare (dal guinzaglio) i cani nella zona a verde pubblico degli spalti delle Mura Urbane a condizione che gli animali non costituiscano pericolo per persone o altri animali già presenti; deve essere osservata comunque una fascia di rispetto di almeno 20 mt. dalla strada pubblica o da altre aree soggette all’ambito di applicazione del Nuovo Codice della Strada. Già dal 2008, il Comune di Lucca e Opera delle Mura hanno varato il progetto Fido Lindo: su tutto l’anello alberato sono quindi posizionati degli appositi distributori di sacchettini di plastica, che possono essere presi gratuitamente per ripulire dove il proprio amico a quattro zampe ha sporcato, per mettere poi il tutto nei bidoncini della spazzatura. I pacchettini di Fido Lindo sono a disposizione di tutti i cittadini e sono regolarmente utilizzati e periodicamente riforniti.

Unione dei Comuni del Vibonese a lavoro. Incontro a Pizzo. Prossimo a Cessaniti

Vibo Valentia, focus su ambiente e territorio

5 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rino Logiacco

E’ stata la Tonnara di Pizzo ad ospitare il primo degli incontri itineranti della neo Associazione dei Sindaci della Provincia di Vibo Valentia. Su proposta dell'Assessore agli Affari Istituzionali del Comune di Vibo Valentia Nicolino La Gamba si è discusso, alla presenza anche del Segretario Generale del Comune di Vibo Valentia Nicola Falcone, di dissesto idrogeologico nei Comuni della Provincia, depurazione e creazione di una piattaforma o isola ecologica nell’ottica della tutela del territorio, con la messa in sicurezza dello stesso, a partire dalle aree ad alto rischio e migliorare la qualità dell'ambiente. Il prossimo incontro vedrà i Sindaci convergere nel Comune di Cessaniti.

Successo per i prodotti tipici della Provincia di Cosenza

Verbania, qui si mangia cosentino

Convegno

5 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rosamaria Greco

La Provincia del Verbano-Cusio-Ossola è diventata per tre giorni un pezzo di Calabria. I sapori, gli odori e i colori dei prodotti dalla provincia di Cosenza, hanno letteralmente stregato i piemontesi che hanno preso d’assalto i 24 stands allestiti in occasione della rinomata rassegna/mostra mercato ideata dall'Associazione Culturale “Calabria Club” di Verbania. Grande successo ha ottenuto anche il convegno su “Enogastronomie d’Eccellenza tra Cosenza e Verbano-Cusio-Ossola” a cui hanno partecipato il Presidente della Provincia del Verbano-Cusio-Ossola Nobili, il Vicepresidente della Provincia di Cosenza Mimmo Bevacqua, il Direttore di Assindustria Cosenza nonché direttore Assapori, dott. Sarino Branda, il presidente di “Calabria Club” Petrone, imprenditori, produttori, addetti ai lavori ed esponenti della cultura locale. All’incontro erano presenti anche il Prefetto e le massime autorità militari locali. Il convegno si è concluso con una cena di gala preparata dai cuochi del Consorzio Assapori che ha riscosso grandi apprezzamenti per la delicatezza e la raffinatezza dei piatti preparati. Il vice presidente Bevacqua, nel portare il saluto della Provincia di Cosenza e del presidente Oliverio, ha espresso grande soddisfazione per l’evoluzione dell’evento che “dimostra –ha detto-come i nostri concittadini siano riusciti, con successo, non solo ad essere parte sana della società di Verbania ma anche e soprattutto cittadini attivi, pienamente nel pieno rispettosi della convivenza civile e dell’obiettivo comune e solidale di crescita e benessere; e su queste basi, hanno trovato il pieno appoggio delle amministrazioni presenti che hanno sostenuto con cultura e praticità la voglia di questa piccola grande “minoranza” calabrese di condividere, una volta l’anno e in maniera strutturata, la propria storia, le proprie tradizioni e, soprattutto, i propri prodotti con i fratelli piemontesi”. “Sono davvero molto orgoglioso -ha dichiarato Bevacqua durante la visita istituzionale alla rassegna, prima di recarsi alla Santa Messa celebrata nella Basilica di San Vittore a Intra, in cui una cappella è dedicata a San Francesco, per onorare il 2 Aprile, giorno del Santo Patrono di Calabria- di essere qui a Verbania, alla testa di una delegazione di imprenditori e produttori dell’eno-alimentare della Provincia di Cosenza che hanno colto con entusiasmo e passione questa possibilità di farsi conoscere e di far conoscere l’intero territorio calabrese proprio quando si festeggia San Francesco di Paola”. Il presidente Nobili, dal canto suo, si è detto lusingato dell’invito del vicepresidente Bevacqua a visitare la Calabria e la provincia di Cosenza. L’invito è stato esteso anche al senatore Montani della Lega Nord, ospite della rassegna enogastronomica.

Tema: “Dall’Orchestra Sinfonica all’Orchestra Scolastica”

Lamezia Terme, corso nazionale musicale

5 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rino Logiacco

L'Ama. Calabria, Ente accreditato quale soggetto qualificato per la formazione del personale della scuola, nell’ambito delle attività promosse dall’Istituto Musicale “Sebastiano Guzzi” di Lamezia Terme (CZ), allo scopo di contribuire ad una sempre più qualificata formazione professionale dei docenti, organizza il Corso Nazionale di Formazione dal tema “Dall’Orchestra sinfonica all’Orchestra scolastica” in 24 ore cui possono partecipare cittadini italiani e stranieri. Il seminario si terrà a Lamezia Terme (CZ ) presso la sede dell'Istituto “S. Guzzi” in via dei Mille n. 89. Il corso si svolgerà secondo il seguente calendario: mercoledì 13 aprile (9/13), sabato 16 aprile (9/13, 15/19), mercoledì 27 aprile (9/13), sabato 30 aprile (9/13, 15/19) per un totale di 24 ore di lezione. In appendice all’ultimo incontro è previsto un saggio-concerto conclusivo con la partecipazione dell’Orchestra Scolastica della Provincia di Catanzaro che sarà diretta dai corsisti. Al termine del corso a tutti gli iscritti che avranno frequentato sarà rilasciato un attestato quale partecipante ad un Corso autorizzato e riconosciuto dal Miur. Nell’ambito del corso si affronteranno le seguenti tematiche: Analisi. Ascolto guidato; Orchestrazione e Strumentazione; Tecniche di arrangiamento e composizione; Concertazione e Direzione; Lo Strumentario Orff. I docenti che terranno il corso saranno: M° Roberta Tartaglia (Lo Strumentario Orff); M° Ferruccio Messinese (Analisi e Concertazione della Partitura, Orchestrazione,Tecniche di Arrangiamento e Composizione, Direzione). Per info ufficio@amacalabria.org oppure consultare http://www.amacalabria.org.

Dopo i fatti del Giappone sempre maggiore il dissenso verso l’energia dell’atomo

Torino, contro il nucleare votare si

Comunità giapponese a Torino

5 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rosamaria Greco

Quanto sta succedendo in questi giorni a Fukuhima fa crollare definitivamente il mito del “nucleare sicuro”. In molti Paesi ci si stanno ponendo nuovamente dubbi sull’utilizzo di questa tecnologia. In Germania il governo ha annunciato l’immediata chiusura di sette centrali nucleari e la sospensione de piano nucleare. La Svizzera ha bloccato l’autorizzazione alla costruzione di tre nuove centrali. In Francia si ricomincia a parlare di Referendum antinucleare e l'Agenzia francese per la Sicurezza Nucleare (Asn) potrebbe decidere di fermare la costruzione del prototipo dell'Epr (European Pressurized Reactor), la centrale nucleare di cui Enel vuol costruire in Italia in quattro esemplari. La Spagna e la Gran Bretagna rivedranno i sistemi di sicurezza delle loro centrali. E qui in Italia, invece? E’ l’interrogativo che si stanno ponendo dal Movimento per l’Alternativa al Nucleare a Torino. “Qui in Italia il governo balbetta, si contraddice, alterna dichiarazioni… E’ stata fatta, a voce, dal Governo, una proposta di moratoria per un anno. Confindustria ha già detto che è troppo, bastano 6 mesi”, La risposta degli antinuclearisti. “La moratoria non significa rinunciare al programma nucleare, significa solo che per un anno, se sarà scritto in un decreto, si sta fermi, in attesa che passi la paura e le persone si dimentichino di che cosa significa vivere in un paese atomico”. Dal Movimento contro il nucleare fanno sapere che aumenteranno le forze e l’impegno per la riuscita del referendum contro il nucleare del 12 e 13 giugno “perchè si raggiunga il quorum e perchè sia un quorum di Sì contro il nucleare. Poi servirà una nuova politica energetica, una svolta verso la produzione di energia da fonti rinnovabili”. In questa ottica il Movimento per l’alternativa al nucleare ha organizzato, nell’ambito del programma di informazione diffuso sul territorio, un’assemblea pubblica sul tema del nucleare. All’assemblea hanno partecipato una cinquantina di persone. Gli atti saranno presto pubblicati sul sito : www.csenonuke.altervista.com. Il programma dell’assemblea prevedeva tre interventi: Pier Luigi Cazzola, biologo, è intervenuto sul tema della contaminazione nucleare e sui danni provocati all’ambiente e alla salute; Chie Wanda, della Comunità Giapponese di Torino è intervenuta sulla devastante attualità della condizione dell’energia atomica in Giappone; Renato Zanoli, rappresentante del Movimento per l’Alternativa al Nucleare (che ha organizzato la serata all’interno del programma di informazione diffuso per il territorio cittadino e provinciale) è intervenuto nel merito dei quesiti referendari; il prof. Elio Miraldi, fisico nucleare è intervenuto sugli argomenti “bilaterali”: “Dicono che le centrali nucleari sono necessarie per evitare un black-out… ma non che in Italia ci sono molte più centrali inutilizzate o sottoutilizzate che negli altri paesi europei e che queste hanno una potenza largamente superiore ai bisogni. Dicono che l'elettricità nucleare sarebbe molto più economica di quella prodotta con fonti fossili… ma non che in altri paesi senza nucleare (come l'Austria), con poco (Germania, 22% dell'elettricità) o con tanto (Francia, 77%) l'elettricità costa circa la stessa cifra e, quindi, il costo non dipende dal contributo nucleare. Dicono che l'energia nucleare ridurrebbe la dipendenza energetica dall'estero… ma non che i 4 reattori Epr sostituirebbero solo il 2% dei combustibili fossili importati in Italia. Inoltre le miniere di uranio si trovano in Niger, Kazakistan, Australia. Dicono che l'energia nucleare diminuirebbe le emissioni di CO2 aiutando così l’ambiente... ma non che questa riduzione sarebbe pari al 2% e che ingenti quantità di acqua sarebbe inquinata nell’estrazione dell’uranio e sottratta ad altri usi come l’agricoltura durante la costruzione e funzionamento dei reattori. Dicono che l'energia nucleare garantirebbe una produzione illimitata di energia…. ma non che le riserve di uranio permetterebbero il funzionamento delle centrali attuali solo per circa 60 anni. Dicono che le centrali nucleari sono sicure… ma non che in Germania i bambini che vivono in un raggio di 5 km attorno alle centrali si ammalano di leucemia 2 volte in più rispetto agli altri bambini. Quello che sta succedendo in Giappone è sotto gli occhi di tutti. Dicono che si conosce e si controlla il ciclo del combustibile nucleare… ma non quali siano le condizioni di lavoro nelle miniere d'uranio; non dicono nemmeno cosa si debba fare delle scorie … perché non lo sanno! E quando le stoccano in depositi profondi (ad esempio Asse, in Germania) devono poi ricredersi pochi anni dopo e svuotare il deposito. Dicono che la costruzione di centrali nucleari porta lavoro… ma non che in Germania circa 300.000 persone lavorano stabilmente nel settore delle energie rinnovabili, contro le poche centinaia necessarie per la gestione di una centrale nucleare”. Prossimo appuntamento lunedì 11 aprile 2011 ore 17:30 presso il Politecnico di Torino, C.so Duca degli Abruzzi 24 con il dibattito/confronto tra il prof. Massimo Zucchetti e il prof. Angelo Baracca.

A Jerez continua il rodaggio del pilota campano nel Motomondiale classe 125

Napoli, Mauriello cerca confidenza con Gp

Mauriello

4 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rosamaria Greco

Dopo un week intenso di prove, tra condizioni climatiche altalenanti, Francesco Mauriello ha dato sfoggio delle sue qualità, soprattutto sul bagnato, registrando ottimi tempi, fino a concludere 18° nel warm-up di sabato 2. Merito della sua innata propensione a correre sul bagnato, un’attitudine che Francesco si porta dietro da un po’. In gara, partendo dalla 11esima fila, nessuno si aspettava una prestazione facile ma Francesco ha confermato le sue doti, partendo bene e guadagnando subito numerose posizioni. Arrivato in 23esima posizione, con un buon passo e a ridosso di un gruppetto di altri piloti, non era molto distante dalla zona punti. Purtroppo la sua bella rimonta si è conclusa subito dopo aver superato la metà dei giri previsti ed il suo talento non è bastato a sfidare la sfortuna. Nel tentativo di recuperare altre posizioni è incappato in un’innocua scivolata nella curva che immette nel rettilineo d’arrivo; una curva insidiosa che si è dimostrata fatale per numerosi piloti. Davvero un peccato perché Francesco avrebbe sicuramente potuto concludere la sua seconda esperienza mondiale con un buon risultato. Nonostante il traguardo mancato, il risultato raggiunto è ugualmente apprezzabile perché Francesco ha dimostrato di avere temperamento e di poter competere con piloti ben più esperti di lui. Notevole, al di là di tutto, l’impegno profuso e i progressi del pilota napoletano alle sue primissime esperienze in Motogp: “La giornata è iniziata molto bene: nel warm up ho girato 18° sul bagnato – ha dichiarato Francesco subito dopo la sua prestazione - Al via della gara però non ho fatto una partenza come avrei voluto… non è stata una delle mie migliori. Tuttavia mi sono portato ugualmente avanti di diverse posizioni. A 7 giri dalla fine, in un tentativo di rimonta ho provato ad aprire il gas prima del pilota che stavo inseguendo, però ho perso il posteriore e purtroppo sono caduto. Tutto sommato ritengo che sia andata abbastanza bene nonostante tutto. Attendo la prossima gara di Estoril per fare meglio”. Un briciolo di amarezza che però non scoraggia Francesco e i suoi sostenitori. Francesco sta facendo bene, è solo una questione di tempo e di … pista!

Cronaca nera monopolizzata dai delitti di “cuore”

Amore, sentimento o malattia

Delitto passionale

4 aprile 2011 - Servizio giornalistico a cura di Federica Orsida

Negli ultimi anni la cronaca nera riporta casi di omicidi efferati di cui vittime sono le donne. A Bergamo il 27 luglio Barbara Brandolini, 27 anni, viene trovata soffocata a casa del suo ex fidanzato, Massimiliano Pippia, 23 anni. Il giovane, arrestato, confessa l’omicidio, a cui sarebbe giunto per gelosia. Il 14 dicembre a Borgo San Dalmazzo un uomo apparentemente mite e tranquillo si è trasformato in uno spietato killer quando la donna che amava l'ha lasciato. Franco Ruffinengo, commercialista 55enne di Carmagnola ha ucciso con 15 colpi di pistola Vincenzina D'Amico, l'ex fidanzata di due anni più giovane. Per ore ha atteso il ritorno di Vincenzina davanti alla sua abitazione a Borgo San Dalmazzo e poi le ha scaricato addosso un intero caricatore, l’ultimo colpo lo ha usato per spararsi alla tempia. Il 22 novembre Eliana Fermiano, 25anni, invece di andare a ballare è stata condotta da qualcuno da Napoli a Terracina, nella casa di Luigi Faccetti, e qui è stata uccisa, con decine di coltellate inferte con un coltello da cucina. L'omicidio è avvenuto nella notte, in un appartamento della cittadina dove il ragazzo di 24 anni si trovava agli arresti domiciliari per aver tentato, un anno fa a Napoli, di uccidere Eliana. I due erano stati fidanzati per circa un anno e mezzo, la loro relazione era finita ma l'uomo non si era rassegnato alla fine della storia e l'aveva perseguitata con sms e pedinamenti. Poi un giorno aveva atteso che uscisse di casa e l'aveva aggredita ferendola con 4 fendenti al collo. I familiari ritengono che l'omicidio poteva essere evitato se solo la giustizia fosse stata più rigorosa nei confronti di Faccetti. Dopo aver ferito gravemente Eliana ha trascorso in carcere otto mesi poi in estate un giudice per le indagini preliminari, gli ha concesso gli arresti domiciliari nella casa di Terracina, dove vivono i genitori. Il 13 febbraio a Bari Domenico Nicola Elefante, 41 anni, confessa l’omicidio della madre, Carmela Gallidoro di anni 83, avvenuto per strangolamento. A monte l’ennesimo litigio. Il 21 febbraio a Novi Ligure Erika De Nardo di 16 anni, con il concorso dell'allora fidanzato Mauro "Omar" Favaro di 17 anni, uccise premeditatamente a colpi di coltello da cucina la madre Susanna "Susy" Cassini contabile di 41 anni e, in quanto diventato un testimone scomodo, il fratello Gianluca De Nardo di 11 anni. Questi sono solo alcuni esempi di “amore malato”. Donne massacrate per gelosia, per depressione, per amore malato, appunto. Ma si può definire ancora amore una cosa che porta alla follia? E siamo proprio sicuri che sia stato proprio quell’amore a portarli alla follia? Amori che portano all’omicidio e a volte anche al suicidio, vite spezzate da un sentimento troppo folle per essere definito amore, compagne troppo ingenue e troppo innamorate per capire il mostro che hanno accanto a loro, madri accecate dall’amore dei figli. Un mostro che come possiamo vedere non è lo sconosciuto incontrato per strada ma il compagno di una vita, il figlio cresciuto con amore. Amori malati, perverse gelosie senza senso. E chi è che ci rimette in questa follia? Le donne, donne che nel 2011 sono ancora troppo schiave, donne che nel 2011 devono imparare a difendersi dal sentimento più puro del mondo: l’amore. Donne che sognano un futuro col proprio compagno e invece è proprio colui che diceva di amarle a troncare la loro esistenza, donne che, da amorevoli madri quali sono, fanno mille sacrifici per amore dei figli, e sono proprio i figli i loro carnefici, donne uccise nell’intimità domestica, donne che ancora una volta devono imparare che ormai neanche chi giura loro eterno amore, le ama abbastanza da volerle vive,guardate bene chi avete accanto, cercate segnali, allontanatevi anche se è necessario, anche se vi sembra che senza quel’amore non riuscite a vivere, perché forse sarà proprio quell’amore che non vi permetterà di vivere. Non lasciate che si arrivi all’amore malato, forse solo così il vostro cuore batterà per un sentimento giusto, forse solo così sarete al sicuro almeno nella vostra casa, forse solo così i fiori li metterete voi in un vaso e non saranno i vostri cari a doverli deporre sulle vostre tombe. Forse solo così potrete vivere un amore da favola.

L’appello di Ivan Martino (Autonomia e Diritti) sul fronte ospedali

Vibo V., basta tagli indiscriminati sulla salute

4 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rino Logiacco

“Il riordino del sistema sanitario vibonese non si realizza certamente attraverso tagli indiscriminati alla spesa sanitaria e forti ridimensionamenti dei presidi ospedalieri montani”. E' quanto afferma in una nota stampa l'esponente politico di Autonomia e Diritti Ivan Martino. “La sanità della provincia di Vibo Valentia ha necessariamente bisogno di essere rafforzata e migliorata rappresentando un vero e proprio banco di prova per il governo regionale. La manovra che assegna le risorse per il servizio sanitario nazionale (legge n° 133/2008) prevede una riduzione del finanziamento inizialmente concesso pari a 2.000-3.000 milioni di euro. Come si può lanciare lo slogan della nuova sanità calabrese mentre la riduzione delle risorse causa un drastico ridimensionamento dell' assistenza offerta a livello sanitario facendo da qui a poco scomparire i presidi ospedalieri di montagna? Non è sopportabile inasprire la pressione fiscale a carico dei cittadini e delle imprese attraverso un aumento dell'addizionale Irpef, dell'aliquota Irap e del ticket sanitario. Proprio per quanto riguarda quest'ultimo il Governatore Scopelliti, nella sua campagna elettorale, aveva promesso agli elettori calabresi che sarebbe stato eliminato. I fatti a distanza di un anno dimostrano che non solo il ticket non è stato tolto, ma ha subito un notevole rincaro ed ha di molto ristretto il numero dei fruitori intasando a dismisura gli uffici dell' Asp. Come se non bastasse c'è tanta gente che ha persino rinunciato a curarsi nonostante il diritto alla salute sia sancito dalla Costituzione. Basti pensare alle famiglie che avendo seri problemi di salute acquistano regolarmente diversi farmaci. Per risparmiare bisogna migliorare e qualificare i servizi preesistenti bloccando l'emigrazione sanitaria verso il centro nord. Emigrazione che pesa moltissimo sul bilancio della Regione Calabria. Come fanno le famiglie del vibonese a sostenere le spese del ticket non riuscendo più ad arrivare a fine mese? La pressione fiscale oramai è al massimo nonostante i servizi restano mediocri. E' facile governare aumentando le tasse per ripianare i debiti mettendo a serio rischio la sopravvivenza di interi nuclei familiari. Si registrano aumenti in tutti i settori mentre il governo nazionale blocca i fondi per le aree sottosviluppate. Da questo processo- prosegue Martino- non è esente nemmeno la destra calabrese che non riesce, o meglio, non vuole avere voce in capitolo per non perdere i propri privilegi concessi dal governo nazionale. Non si può dichiarare di aprire una nuova fase della sanità demonizzando tutto l'operato fatto in precedenza da Agazio Loiero quando poi coi fatti si applica il suo Piano di Rientro Sanitario che aveva impedito il commissariamento permettendo, così, un contenimento delle spese di gestione anche dell’Asp di Vibo Valentia. Riorganizzare e razionalizzare un sistema sanitario non significa chiudere importanti ospedali come quello di Serra San Bruno e di Soriano Calabro che si sono formati grazie alle lotte unitarie dei lavoratori, dei Sindaci, delle assemblee elettive e di quelle popolazioni che hanno dato vita ad innumerevoli manifestazione sia in quei territori che nella stessa Catanzaro capoluogo di regione. Aprire una nuova fase della sanità quindi vuol dire assumersi le responsabilità rafforzando l'apparato ospedaliero, migliorando i servizi all' utenza finale, creando delle vere e proprie griglie di valutazione dei medici in modo da monitorare il rendimento e la propria professione medica”.

Alcuni malviventi hanno profanato il cimitero del centro lametino

Platania, Messa di riparazione e fiaccolata

4 aprile 2011 - Servizio giornalistico a cura di don Pino Latelli

Sabato 9 alle ore 16:00 nel cimitero di Platania(CZ) verrà celebrata una santa messa di suffragio per riparazione alla profanazione che alcuni malviventi hanno consumato nel locale cimitero. Nella notte di lunedì scorso, infatti, alcuni individui non ancora identificati, si sono intrufolati nel cimitero del paese e hanno trafugato due teschi dall’ossario comune e collocati davanti la porta d’ingresso del Bar Gallo, situato accanto al municipio, sul corso principale. La cerimonia di riparazione, che si svolgerà alla presenza delle autorità cittadine e dei gruppi di volontariato che operano nel territorio del centro dell’entroterra lametino, si aprirà con la deposizione di una corona di fiori portata dal gruppo scout, la benedizione della cappella dell’ossario del cimitero e, quindi, la celebrazione della santa messa. Al termine della sacra celebrazione, si snoderà dal cimitero una fiaccolata di solidarietà e speranza che percorrerà le vie principali del paese e che sosterrà per poco tempo, in segno di solidarietà, davanti al Bar Gallo, dove i bambini dell’oratorio, preparati dalle giovani Lorena Villella e Maddalena Cimino, eseguiranno dei brani musicali sulla pace. L’intera lodevole iniziativa è stata promossa e organizzata dalla Parrocchia San Michele Arcangelo del centro lametino. Il macabro e vile gesto, che ha procurato negli abitanti di Platania indignazione, sgomento e tanta paura, ha già avuto la ferma condanna di tutta la cittadinanza e del sindaco Carlo Conte che sottolinea come “non può essere definito che vile, un gesto che infanga tutto il paese ad opera, al momento, di ignoti, che presto saranno assicurati alla giustizia”. Anche noi esprimiamo sdegno per la profanazione che “ha indignato e offeso nel profondo la coscienza di una comunità che nel Camposanto onora i suoi cari che vi riposano. Perciò questo atto di vile inciviltà ci rattrista e ci indigna! Esprimiamo la nostra piena e sincera solidarietà ai gestori del Bar Gallo, assicurando loro la nostra personale vicinanza, l’affetto e la preghiera”.

Due uomini delle forze dell’ordine arrestati in Sicilia

Palermo, poliziotti gestivano prostitute

4 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rino Logiacco

Avevano pensato al guadagno facile, extra e da controllori erano diventati complici ma non sapevano che prima o poi sarebbero stati smascherati. Ci sono anche due poliziotti tra gli arrestati a Palermo a conclusione di una indagine per sfruttamento della prostituzione. Le ordinanze di custodia cautelare sono quattordici. Nell'organizzazione anche alcuni romeni. L'indagine è stata avviata dopo che una immigrata ha denunciato le minacce subite da una sua connazionale anche lei prostituta.

Operazione della Guardia di Finanza di Palmi (RC)

Gioia Tauro, undici arresti per truffa

4 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rino Logiacco

Avevano trovato un sistema tanto facile quanto collaudato per fare soldi gli undici arrestati di oggi ai quali viene contestato il reato di associazione per delinquere finalizzato alla truffa, oltre a varie altre ipotesi di delitto quali riciclaggio, bancarotta fraudolenta, usura ed esercizio abusivo di attività finanziaria. Non manca sullo sfondo la presenza delle cosche della piana visto che uno degli associati è sposato con la figlia di un noto boss di Gioia Tauro. Per raggiungere i suoi obiettivi, sono svaniti nel nulla quasi tre milioni di euro, l’organizzazione oggi sgominata ha curato ogni particolare, dalla costituzione di false imprese presso la Camera di Commercio, all’acquisizione di partite iva, dal contratto per le linee telefoniche e per l’immancabile fax, all’apertura, con somme esigue, di conti correnti bancari presso primari istituti. Le indagini e gli arresti sono stati eseguiti dalla Guardia di Finanza sotto il coordinamento del Procuratore della Repubblica di Palmi (RC) Giuseppe Creazzo.

L’ex segretario della Cgil Vibo Valentia in una lettera

Donatella Bruni si sfoga apertamente

Donatella bruni

4 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Antonio Nesci

Scegliamo di pubblicare integralmente la lettera con la quale Donatella Bruni, segretario della Cgil Vibo Valentia da pochi giorni defenestrato, si sfoga ripercorrendo le tappe di quanto accaduto. “Queste settimane appena trascorse sono state durissime, hanno messo a dura prova i miei nervi ed anche la mia salute, se non fosse stato per gli innumerevoli attestati di stima e di vicinanza che ho ricevuto e ricevo, in continuazione, da Vibo e da tutte le parti d’Italia e che non finirò mai di ringraziare, avrei dovuto abbandonare ogni forma di contatto, tanta è stata la delusione per il comportamento irriconoscente e per il “trattamento”, credo unico in Italia, riservatomi dopo diversi anni in cui ritengo di poter dire, a voce alta, di essermi spesa senza mai risparmiarmi e questo si, facendomi carico delle inerzie altrui. Quindi, laconicamente, per rispondere alle affermazioni contenute nella nota Cgil pubblicata sabato sulla stampa locale, potrei cavarmela riportando il senso delle affermazioni che ho più frequentemente registrato in quei numerosi messaggi e nelle tante telefonate ricevute: “conosco te e conosco loro, hai tutta la mia stima e solidarietà!” Le giornate che hanno preceduto il 25 marzo, data della sfiducia, sono stati giorni in cui febbrilmente ho cercato di non staccare il contatto con il sindacato, ho atteso inutilmente che si materializzasse la vicinanza della dirigenza nazionale della Cgil e che quindi mi facesse sentire ancora a casa, tutelata, anche se ponevo all’attenzione molte questioni delicate e problematiche. La segreteria nazionale ha, invece, scelto il silenzio, ignorando la mia richiesta d’aiuto pur sapendo che non mi fidavo assolutamente del comportamento “aperto e democratico” dei funzionari locali, dando di fatto via libera alla mia epurazione. Soltanto poche ore prima della riunione in cui, poi, sono stata sfiduciata mi sono risoluta a rendere pubblica la denuncia che poi c’è stata, anche perché non era nemmeno certo che avrei potuto relazionare al Direttivo ed esternare le mie ragioni. Penso, anzi, che se quel giorno non si fossero presentati in massa numerosi lavoratori iscritti, e simpatizzanti che avevano avuto modo di apprezzare il mio impegno in varie vertenze, probabilmente ci sarebbe stata solo la prevista votazione segreta senza possibilità di aprire bocca, così come tra l’altro, da bravi soldatini, hanno fatto gli sfiducianti. Nella mia denuncia, lunga ampia ed articolata, non nuova per i dirigenti locali perché, dal dicembre 2007, in tutte le riunioni interne, quasi come una litania, tanto da essere qualche volta redarguita perché a dire di alcuni esageravo, ho richiamato tutti al senso di responsabilità ed alla necessità di abbandonare alcune pratiche che avevano portato quasi al dissesto finanziario la struttura. Ne sono prova le riunioni di Esecutivo e Direttivo, di cui conservo i verbali, con approvazione di atti, quali un Piano Straordinario di Risanamento ed una Circolare interna, datata 6 dicembre 2007, a firma mia e del responsabile d’organizzazione, che non a caso richiamava l’intero gruppo dirigente, Segretari di Categoria e Responsabili dei Servizi al massimo rispetto delle regole su contabilità e gestione del personale, obbligatorietà nella redazione dei bilanci, doppia firma sui conti correnti bancari. Se all’epoca tale richiamo alla correttezza non è stato contrastato o considerato superfluo evidentemente se ne sentiva la necessità anche se da più parti veniva richiesta un’assoluzione per chi se ne era reso responsabile, primo tra tutti proprio Pugliese. A comprova di ciò, mi facciano sapere, poi, i dirigenti locali della Cgil se i documenti attestanti quanto da me riferito, Categoria per Categoria, Servizio per Servizio, debbano essere consegnati in versione integrale alla stampa, così da riempire le pagine dei giornali per le settimane a venire. Non sono una sprovveduta, l’esperienza sindacale confederale, quasi da autodidatta, mi ha resa ancora più prudente ed ho imparato a parlare solamente se documentata e consapevole di quello che andavo a dire, ne consegue che i rilievi pubblici mossi ultimamente possono essere ampiamente provati anche se il blitz della sostituzione della serratura, probabilmente, doveva consentire la sparizione di tutti i carteggi conservati nella mia stanza. La faciloneria dei vari soggetti coinvolti o il confidare nella mia remissività, prontamente smentita dall’immediata denuncia ai Carabinieri, ha fatto si che dovessi farmi accompagnare dagli stessi per poter rientrare nel mio ufficio ed in seguito smascherare la produzione di atti falsi che avrebbero dovuto certificare la titolarità dei soggetti coinvolti che hanno manomesso le serrature degli uffici. Le mie denunce, infine, non hanno mai avuto come obiettivo la Cgil, organizzazione che mi sono onorata di rappresentare ed alla quale resto legata nonostante il “trattamento” ricevuto. Le mie reprimende sono indirizzate al regista nazionale o regionale che sia ed agli esecutori di un’operazione meschina che nulla ha di politico. Ho avuto modo, nel documento prodotto, di sostenere che la responsabilità della Cgil è limitata solo alla eventuale mancata tutela, che ancora attendo pazientemente. Circa la motivazione del mio defenestramento, divenuto ormai il “segreto di Pulcinella”, man mano che passano i giorni, grazie anche a confessioni individuali e personali, è ormai chiaro che la necessità di mandare via una “rompiscatole” che disturbava i manovratori ha trovato il collante nella mia vita privata, considerata, probabilmente per via di arcaici retaggi culturali, disonorevole per l’Organizzazione. Tornando al comunicato Cgil, è nota a tutti la velocità d’azione del Presidente Pugliese, firmatario dello stesso, e quindi sarebbe plausibile ritenerlo il redattore della nota, visti gli otto giorni occorsi per “partorirla”. Ma, poiché, conosciamo il suo linguaggio e quello degli altri dirigenti locali, un assaggio è rappresentato dalla comprensibilità della mozione di sfiducia, ho motivo di ritenere che la nota gli sia stata “confezionata” altrove. Per quanto attiene alle mie modalità di conduzione della Camera del lavoro, ho avuto già modo nell’ampio documento prodotto, di ricordare le innumerevoli riunioni degli Organismi, in cui mai a nessuno è stata negata la parola e mai sminuito il suo contributo, ove mai ci fosse stato. Fa specie, poi, sentirsi accusata di espropriazione del ruolo, proprio da dirigenti, la cui attività prevalente è quella di leggere i quotidiani fumando ed ammorbando l’aria della propria stanza e, da oltre vent’anni, cascasse il mondo, alle 12.30 andare a prendere il figlio a scuola e rincasare. Non mi si vorrà addebitare anche il fatto che Pugliese, nella qualità di segretario della Filcams per sette anni, ha lasciato una Categoria con solo qualche diecina di iscritti e circa cinquanta mila euro di debito, perché a quel tempo non ero io il Segretario Generale. Così come, tra l’altro, ritengo di non essere responsabile dell’avviata fase di distruzione dello SPI, retta dallo stesso dal 22 febbraio 2007 ad oggi, il cui andamento del tesseramento ne attesta l’impegno profuso. Oppure il suo ruolo, mai stato così evidente, è frutto del mio essere accentratrice per avergli negato, in un momento in cui l’organizzazione non se lo poteva permettere, l’anticipazione di somme, ripetutamente richieste. Nella comunicazione data alla stampa, è ricorrente l’affermazione secondo la quale nella relazione congressuale, notoriamente pubblica e la cui esposizione avviene alla presenza di invitati ed autorità, è stato descritto un quadro idilliaco della Camera del lavoro. Questa semmai è la prova del mio desiderio di non intaccare l’immagine pubblica dell’Organizzazione, nella convinzione che, con il tempo e con la capacità di coinvolgere e motivare che mi deriva dal mio essere educatrice, sarei riuscita a riportare molti comportamenti nell’alveo della normalità e delle regole. Una sorta di voto d’incoraggiamento come ho sempre fatto con i miei allievi, azione che purtroppo per via delle note vicende è stata interrotta bruscamente. Circa il presunto esautoramento delle Categorie, questo non si è mai verificato, se si esclude un’attenzione particolare sulla Filcams, categoria che a detta della stessa Segretaria Nazionale Camusso in una recente riunione a Lamezia, ha la necessità di una forte partecipazione della Confederazione per la delicatezza del settore, in specie al Sud dove è esposto a diverse forme di illegalità ed influenze di delinquenza comune e di criminalità organizzata. La mia azione è stata sempre rivolta a tutelare la Cgil, affinché in delicatissime vertenze la sua immagine ed il suo ruolo fosse sempre al di sopra di ogni sospetto, ma purtroppo, nonostante il mio impegno rimangono ancora molte cose da chiarire. I segretari delle altre Categorie, nessuna esclusa, mi hanno vista al loro fianco ogni qualvolta abbiano richiesto il mio contributo, traendone beneficio in termini di iscritti, di proposte e di visibilità, come tra l’altro è emerso nelle immagini trasmesse dal Tg1, sicuramente acquisite dal repertorio di Rai3 in cui compaiono assieme a me molti segretari di categoria. Così come ho sempre valorizzato le risorse umane presenti nella Camera del Lavoro, a cominciare dal Coordinatore degli Immigrati che da semplice “uomo di fatica e traslocatore”, quale era sempre stato utilizzato dagli altri dirigenti della struttura, è stato da me fortemente voluto in Segreteria Confederale, giusto riconoscimento al settore da cui proviene, o aver imposto agli altri organizzatori della recente Manifestazione del settore delle costruzioni del 4 febbraio scorso, l’intervento non previsto dell’attuale segretario della Fillea Denardo, proprio per dargli la massima visibilità, anche se è stata in parte sprecata poiché, visto il contenuto dell’ intervento letto in quell’occasione, molti dei presenti probabilmente non hanno nemmeno capito che quella era la “voce del sindacato”. Così come ho valorizzato sempre tutti i Segretari di Categoria, rinunciando spesso a relazionare nelle iniziative pubbliche promosse in comune o declinando interviste televisive per lasciare loro sotto i riflettori dei media. Convengo sull’affermazione che la Cgil debba quotidianamente combattere l’azione della ‘ndrangheta e della massoneria, non dimenticando le lobby e le clientele di una certa malapolitica che ha “drogato” la convivenza civile specialmente di questa parte del Paese, ma tutto questo non può essere combattuto con delle sterili enunciazioni di principio, tutte queste forze contrarie possono essere fronteggiate solo se veramente e giornalmente denunciamo con convinzione le illegalità ed agiamo con coerenza e trasparenza, cercando di fare fronte comune con tutte le forze sane della società. Certamente non si possono raggiungere obiettivi se di queste cose si parla così tanto per levarsi un peso dalla coscienza o se addirittura si critica attraverso la stampa la Magistratura, o si lavora sottotraccia contro la Prefettura oppure si bacchettano i Commissari antimafia dell’Asp. I compagni, così come per tanto tempo li ho ingenuamente appellati, in modo “aperto e democratico” stanno accendendo il rogo per bruciare l’eretica, difatti, con una tempestività pari alla sostituzione della serratura, hanno proceduto alla revoca con effetto immediato del mio distacco sindacale, caso più unico che raro in Calabria, viste le situazioni di cui ho io stessa contezza e che vedono ex segretari oramai da un anno senza incarico elettivo, mantenere ancora il distacco retribuito dal proprio posto di lavoro. Con l’aggravante che nel mio caso il datore di lavoro è la scuola, luogo nel quale notoriamente i distacchi si possono attivare e concludere con l’inizio o la fine dell’anno scolastico. Sospendere il distacco a ridosso del termine delle lezioni, vuol dire creare per me le peggiori condizioni di rientro operativo. Chi ha contezza di come funzioni il mondo della scuola sa bene che a questo punto dell’anno scolastico non potrò rientrare nelle classi a me assegnate perché lì vi è già altro docente la cui continuità didattica non potrà essere messa in discussione, a me toccherà fare il “jolly”, una sorta di tappabuchi che vaga di classe in classe a sostituire i docenti assenti. A ciò si aggiunga che, al contrario di quanto sostenuto nella breve nota a firma del Dipartimento d’Organizzazione Nazionale Cgil, non rientrerò nella mia ex sede di servizio “Istituto di Istruzione Secondaria Ex Magistrale V. Capialbi” perché, mentre con abnegazione e coraggio portavo avanti le battaglie sindacali in nome e per conto della Cgil, senza tutela alcuna da parte della Procopio, segretaria della mia Categoria d’appartenenza, venivo trasferita d’ufficio e perdevo il posto dalla Scuola dove avevo prestato servizio per buona parte della mia carriera e dalla quale sono uscita in quel lontano gennaio 2008 con una aspettativa non retribuita. Ricordo ancora la difficoltà, con il mio intervento presso il Ministero e la richiesta di una deroga, per poter attivare un’agibilità ad anno scolastico iniziato. Da qui la mia ulteriore amarezza, questo distacco oggi, con molta probabilità, non potrà servire a nessuno ma l’importante per la mia Organizzazione è che io venga punita. Starò a vedere se chi non ha mosso un dito per tutelarmi lo farà ora, visto che per recarmi nella mia nuova sede di lavoro dovrò sobbarcarmi due ore di auto al giorno, anche perché ritengo di essere l’unico caso in Italia di Dirigente Sindacale che rientra nel proprio posto di lavoro con condizioni lavorative assai peggiori di quelle lasciate al momento dell’elezione. La mia Organizzazione, in questa occasione, si sta comportando proprio come la peggiore delle controparti, come quei datori di lavoro che, individuando un lavoratore come “rompiscatole”, mettono in atto comportamenti ed azioni volti a “demolirlo”, facendogli il vuoto intorno e creando le condizioni per cui gli stessi colleghi lo guardino come se fosse un appestato da tenere lontano. Di queste situazioni nella mia carriera di sindacalista ne ho viste molte, mai e poi mai avrei pensato che questo potesse succedere all’interno di un’Organizzazione Sindacale, la mia organizzazione, la Cgil. Ma probabilmente non finirà neppure qua. Infatti, è del tutto evidente che le dichiarazioni contenute nella nota pubblicata sabato siano propedeutiche alla “soluzione finale” di hitleriana memoria, la mia espulsione in tempi rapidissimi, per punire una scomoda dissacratrice che ha ritenuto di tenere la schiena dritta e non accettare compromessi”.

Da Santo Bagalà a Rocco Sciarrone ad Anna Maria Stanganelli al sindaco

Gioia Tauro, i big in campo per la Provincia

Santo BagalàAnna Maria StanganelliRenato Bellofiore

4 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Pasquale Patamia

Elezioni amministrative alle porte e Gioia Tauro si prepara a pochi giorni dalla presentazione ufficiale delle liste. Il collegio per la prima volta vede uniti i due comuni del Porto: Gioia Tauro e San Ferdinando. Da tempo si parlava di una candidatura forte del primo cittadino gioiese Renato Bellofiore. L’adesione all’Udc delle ultime ore apre una serie di interrogativi sugli equilibri della coalizione di maggioranza. In città, l'Udc ha avuto sempre un buon trend e vede in Angelo Guerrisi (vicepresidente del consiglio comunale) il suo esponente storico. Proprio quest'ultimo ha dichiarato che “il partito a Gioia siamo noi, il primo cittadino non può scavalcarci”. E questa fase caotica dell'Udc, divisa in due correnti, a livello provinciale non aiuta a districarsi: quello che è interessante capire è se il primo cittadino sceglierà di scendere in lizza oppure optare per un membro della maggioranza, circostanza che aprirebbe le porte ad un “rimpasto”. Continuano le peregrinazioni del primo cittadino, dopo l'avvicinamento della sua coalizione alla lista “Scopelliti Presidente” nella quale quello che era considerato il candidato ufficiale Vincenzo Bagalà ha deciso di ritirarsi ma ha confermato la presenza di un esponente gioiese. Ricordando che Bellofiore nel passato militava in Forza Italia. Adesso occorrerà capire che risvolti avrà l'adesione all'Udc in una maggioranza civica con membri di diversi orientamenti. Sempre nell'area del centrodestra, è confermata la presenza di Rocco Sciarrone tra le fila del Partito Repubblicano. Per il PdL primo partito a Gioia Tauro circolano diversi nomi tra cui quello della consigliere Anna Maria Stanganelli; probabile anche la presenza di Santo Bagalà, altro consigliere comunale. Appare probabile un’altra candidatura in “Futuro e libertà”. Nel centrosinistra i nomi sono quelli di Beniamino Laganà per il Pd e Pasquale Mamone.

Necessario un momento di riflessione da parte di tutti

Pasqua 2011 tra guerra ed elezioni

Al votoVerso una Serena Pasqua

Servizio giornalistico a cura di Antonio Nesci

Siamo alle porte della festività pasquale che quest’anno coincide con la Festa della Liberazione. E’ una Pasqua particolare perché l’Italia è in guerra, sia sul fronte internazionale in Libia che sul fronte interno letteralmente invasa da clandestini che contribuiscono ad acuire una crisi economica i cui effetti si stanno facendo sentire anche sui consumi alimentari degli italiani. E’ il momento di riflettere, bisogna trovare la forza di riscoprire la famiglia, i valori veri della propria terra, della legalità. Con Laprimapagina.it scriviamo il presente e leggiamo il futuro. Anche noi come mondo della informazione dobbiamo dare l’esempio: portare avanti messaggi positivi e non la cultura della morte e della negazione. Laprimapagina.it nel 2009 era un sogno, oggi è una realtà, in movimento ed in crescita grazie al grande network fatto dal team redazionale, dalla base dei lettori quotidiani, dagli inserzionisti, tutti insieme per raccontare l’Italia Protagonista. L’auspicio è che, in prossimità delle scadenze elettorali di primavera, a riflettere sia anche la futura classe politico dirigenziale di questo Paese.

Benvenuti in Creiodes

Creiodes

Calabria, già Magna Graecia, terra ricca di cultura, scienza e tecnologie avanzate, sede della scuola di Pitagora. Da un “dna” storico e dall’esperienza ultradecennale di alcuni periti calabresi nasce Creiodes, impresa dinamica e innovativa che offre servizio. In particolare, servizi idonei ad affrontare e risolvere problematiche di natura tecnica e economica connesse a ciò che può costituire o costituisce “danno”. Per un sistema economico fragile che opera in un territorio difficile, la valutazione dei rischi, le attività di relativa prevenzione e/o protezione, lo studio di idonee forme di assicurazione, sono argomenti che possono essere affrontati in punto tecnico per ricercare la migliore soluzione possibile nel rispetto di tutti gli interessi in gioco. L’accertamento e/o la liquidazione dei danni, il loro eventuale ripristino diretto, l’intervento straordinario del pubblico, potrebbero così diventare momento di soddisfazione delle legittime diverse aspettative di ogni stakeholder. La struttura di Creiodes è capace di intervenire, con tempestività e professionalità, sia nell’ordinario, anche nei settori ambiente, energia, finanziamenti alle imprese, che nello straordinario, in occasione di calamità naturali o eventi catastrofali. Per maggiori informazioni www.creiodes.it. Basta semplicemente cliccare sul logo presente sulla nostra homepage e saprai di più del mondo Creiodes.